Di seguito un comunicato diffuso da Andrea Lumino, responsabile Slc-Cgil per la provincia di Taranto:
Apprendiamo dalla stampa di una nota dell’azienda Telecom Italia con la quale rassicura i lavoratori della sede tarantina circa il mantenimento della sede tarantina (precedentemente destinata alla chiusura), a seguito dell’intesa raggiunta a livello nazionale nei giorni scorsi sulle attività del Caring, con la sola opposizione della SLC CGIL.
Da Telecom Italia, tuttavia, ci aspetteremmo un atteggiamento più serio, degno dell’importanza e della grandezza che quest’azienda ha nello scenario economico ed industriale del Paese.
Diciamo questo perchè Telecom dimentica di scrivere quale sia il contenuto di quell’accordo e quale modalità ricattatoria imporrà ai lavoratori per poter dire, il giorno dopo, che i lavoratori approvano quel testo.
Quando temevamo che l’episodio della FIAT e di Pomigliano avrebbero fatto scuola, lo dicevamo con cognizione di causa: Telecom, infatti, ha messo il coltello alla gola dei lavoratori, con la collaborazione degli altri sindacati che non hanno ritenuto opporre resistenza(ad eccezione della sola SLC CGIL).
L’intesa trovata tra Telecom e le altre sigle sindacali prevederebbe, in perfetto stile Job Act, il completo superamentodel’articolo 57 del CCNL, introducendo il tema del controllo individuale a distanza per imporre un aumento della produttività individuale e creare condizioni di lavoro inaccettabili, oltre che a peggiorare ulteriormente il già pessimo servizio offerto ai clienti che è una delle principali cause della contrazione di fatturato dell’azienda.
Altre Organizzazioni Sindacali si sono dichiarate, in nome della mancata societarizzazione che Telecom non riesce a richiamare nemmeno nel comunicato con cui annuncia / impone il referendum, disponibili a sottoscrivere l’accordo anche in maniera separata.
Lunedì 1 dicembre, mentre SLC confermava coerentemente la propria posizione, l’azienda ha costruito un percorso, totalmente fuori dalle regole vigenti, per scaricare sui lavoratori, attraverso la promozione di un referendum il seguente quesito: volete essere societarizzati oppure accettate le nuove regole imposte dall’accordo che prevedono, nel complesso, un peggioramento delle vostre condizioni abbandonando definitivamente l’idea di migliorare il servizio ai clienti?
Per questo, i lavoratori di Telecom saranno chiamati, entro il 20 Dicembre, a votare in un referendum dove si chiede “vuoi completamente rinunciare alla tua dignità di lavoratore o vuoi essere societarizzato(uscendo cioè dal perimetro aziendale e quindi prossimamente licenziato)?Siamo alla presenza di un atto illegittimo e privo di valore perché è evidente che un referendum promosso unicamente con lo scopo di coercizzare la volontà dei lavoratori è anti democratico e discriminatorio, totalmente privo di trasparenza perché sarà gestito unicamente dai soggetti che, in combutta tra di loro, hanno deciso di piegare la volontà dei lavoratori.
Per questo, come SLC CGIL, anche a Taranto inviteremo i lavoratori a non andare a votare un referendum illegittimo e fuori dalle regole perchè anche in Telecom, ed anche a Taranto, i lavoratori hanno una dignità da difendere,con l’obiettivo di riaprire la trattativa con l’azienda.