Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, è intervenuto oggi a Bari ad una celebrazione del primo anno dell’attuale governo. In tema di sanità ha evidenziato quelli che ritiene risultati importanti dell’esecutivo. Non tutti la pensano così. Pier Luigi Lopalco, consigliere regionale della Puglia, si è espresso molto duramente nei confronti della ricostruzione fatta da Gemmato. “Dire che questo Governo ha aumentato il Fondo Sanitario Nazionale, che “‘oggi abbiamo 21 miliardi in più rispetto al 2019 e che la Puglia non brilla per raggiungimento dei LEA'” secondo Lopalco è una cosa doppiamente non vera.” Forse il Sottosegretario non sa che, secondo il Ministero da lui guidato, la Puglia è l’unica fra le grandi regioni del Sud che, nonostante il cronico definanziamento, soddisfa tutti i Livelli Essenziali di Assistenza. Quanto all’aumento del Fondo Sanitario Nazionale, i 21 miliardi di cui parla Gemmato si ottengono sottraendo l’attuale fondo sanitario (136 miliardi) a quello del 2019 (115 miliardi). Nel frattempo sono passate tre finanziarie, due Primi Ministri ed una pandemia. L’ultima allocazione al fondo sanitario era dunque di 128 miliardi. Le risorse messe in campo dal Governo Meloni, pertanto, non solo sono poche, ma anche destinate a non avere alcun impatto sulla vita dei cittadini. Quello che serve è: coprire gli aumenti degli stipendi degli operatori sanitari che finalmente hanno avuto un rinnovo del contratto; coprire il rincaro dei farmaci con aumento previsti della spesa farmaceutica ospedaliera; tamponare le liste d’attesa. Duole constatare, invece, che tra le misure c’è, chissà com’è, l’aumento dei tetti per l’acquisto di prestazioni dai privati. Al Sottosegretario Gemmato suggerirei di spendere un po’ di più per finanziare le regioni del Sud, come la sua Puglia e, magari, sostenere quei medici, come il primario del Pronto Soccorso del Policlinico di Bari che si trova recapitata una sanzione per – ahimè – aver approvato troppe ore di straordinario in piena pandemia, che ogni giorno lavorano, tra mille difficoltà, per garantire il diritto alla salute.”