Da un paio di anni c’è una via intitolata a lui. In una zona dall’altra parte della città rispetto a viale Stazione, dove avvenne l’incidente sul lavoro tra i più gravi degli ultimi decenni.
Successe il pomeriggio del 31 ottobre 2005. La vigilia della festa, diciotto anni fa. Si era intasato quel punto della rete della fognatura di Martina Franca, sette metri sotto il livello della strada. Venne interpellato l’addetto a quel tipo di lavoro, Angelo Marotta. Si calò dal tombino, riuscì a sturare la condotta ma la veemenza dell’acqua ed i miasmi di quell’acqua putrida provocarono l’irreparabile. Perfino il soccorritore che fortuitamente sì trovava in zona, al livello della strada, capita la gravità della situazione ed impegnatissimo subito in un (vano, purtroppo) tentativo di riportare su il lavoratore, stava per essere stordito dall’aria fetida.
Angelo Marotta venne trascinato, nella conduttura sette metri sotto il livello stradale, per un centinaio di metri di lunghezza. Il suo cadavere venne ritrovato il mattino dopo, alle 9 dell’1 novembre, dopo diciassette ore di ricerche da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco. Un imprenditore, vestito con il completo della festa, volle manovrare lui stesso l’escavatore, per riportare in superficie il corpo dell’amico. Morto durante il lavoro.