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Premio Panarese: ancora aperte le iscrizioni Fondazione Giuseppe Di Vagno

da sin. Filippo Giannuzzi segr. gen. Fondazione Di Vagno Cristiana Castellotti Rai Radio3 sindaco Giuseppe Lovascio uno dei gruppi vincitori

Di seguito un comunicato diffuso dalla fondazione Giuseppe Di Vagno:

Quarantacinque podcast, 215 studenti provenienti da tutta la provincia di Bari, 2 vincitori ex aequo: la classe 3E IISS dell’Istituto “Alpi Montale” di Rutigliano con “TICTAC: è tempo di cambiare” e le classi 1B, 1C e 3A del Liceo classico “Simone Morea” di Conversano con “The global coolers podcast”.

Sono questi i numeri della prima edizione del Premio Panarese, il premio intitolato a Rossella Panarese, autrice e conduttrice radiofonica, divulgatrice scientifica, curatrice di Rai Radio3 Scienza, scomparsa nel marzo del 2021.

 

Quest’anno il premio, organizzato dalla Fondazione “Giuseppe Di Vagno (1889-1921)” all’interno del programma di promozione culturale triennale de “I Granai del Sapere 2022-2024” in collaborazione con la Regione Puglia – Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e valorizzazione del Territorio –, la Città di Conversano, l’Università degli Studi “Aldo Moro” e il Politecnico di Bari, torna per la seconda edizione.

L’intento è quello di diffondere l’interesse per la scienza e la comunicazione scientifica, nelle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, attraverso uno strumento, quello dei podcast, che risulta essere tra le forme editoriali e artistiche più apprezzate dalle giovani generazioni.

 

Ogni anno una traccia diversa che i e le partecipanti potranno sviluppare con un solo podcast. I gruppi dovranno essere composti da un minimo di 5 o un massimo di 8 persone. Ad iscrivere la squadra al concorso dovrà essere l’Istituto scolastico di appartenenza scrivendo una e-mail all’indirizzo fondazionegiuseppedivagno@gmail.com indicando nell’oggetto: Iscrizione Premio Rossella Panarese.

Le iscrizioni si chiuderanno il prossimo 15 gennaio 2024.

Il premio per i vincitori è una gita d’istruzione in uno dei luoghi della scienza. Per la prima edizione i gruppi vincitori hanno visitato i Laboratori Nazionali di ricerca del Gran Sasso.

 

I partecipanti al Concorso sono invitati a produrre podcast originali della durata massima di 8 minuti, nella forma di documentario della realtà (reportage e inchiesta) o narrazione fiction (una costruzione drammatizzata e interamente di creazione). Approfondiranno la scienza anche nelle molte possibili interazioni con la società e gli altri campi del sapere. Partiranno dal quotidiano – e dunque lavoro, tempo libero, salute, arte, alimentazione, sport, relazioni amorose, mobilità, istruzione – e proveranno a immaginare come sarà cambiato quell’ambito tra 20 anni.

Particolarmente pregnante il tema scelto per l’edizione 2024 del Premio:

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: RACCONTAMI IL FUTURO

“Il termine “intelligenza artificiale” – recita tra le altre cose la traccia – sembra ancora evocare nella percezione comune una paura, accompagnata dal mondo dell’informazione, dal cinema e dalla letteratura, dalla politica, e perfino dal mondo accademico. Ma più che farci prendere da angosce, dobbiamo essere consapevoli dei rischi realistici (ingiustizie sociali, manipolazioni ricorrenti dei nostri dati privati, uso distorto dell’IA). E dobbiamo perseguire l’imperativo etico di comprenderne le opportunità e coglierne l’impatto in prospettiva futura, facendo lavorare l’IA verso il miglioramento della società. Rendere l’IA più adatta all’ambiente umano, per permetterle di affrontare problemi concreti come i disastri ambientali, la povertà e la disuguaglianza sociale”.

 

<<La scelta del tema “Intelligenza artificiale raccontami il futuro” – ha dichiarato Filippo Giannuzzi, segretario generale della Fondazione Di Vagno e direttore dei festival Lector in scienza e Lectorinfabula – cade in un momento cruciale per comprendere come e quanto le innovazioni tecnologiche in atto, e in modo particolare quelle connesse all’intelligenza artificiale, stiano trasformando il nostro modo di vivere e di relazionarci con il mondo. La politica e il potere, l’istruzione, il lavoro, la sanità, la cultura, l’arte, i viaggi, il divertimento, le relazioni sociali: è diventato inconcepibile immaginare la vita stessa senza le tecnologie, i servizi, i prodotti digitali, l’essere connessi in ogni momento e in ogni luogo. Questa trasformazione epocale se da un lato implica preoccupazioni e dubbi giustificati, dall’altro offre opportunità straordinarie. Proprio perché la rivoluzione digitale è iniziata da poco abbiamo la possibilità, se non il dovere, di modellarla in senso positivo a vantaggio dell’umanità e del pianeta, a condizione di capire meglio di cosa stiamo parlando. E in questo possono aiutarci gli studenti delle scuole superiori – ha concluso Giannuzzi – con il loro racconto attraverso il linguaggio del podcast, con le loro speranze e le loro certezze, con la loro visione e i loro sogni di giovani donne e uomini, prossimi a diventare protagonisti di un futuro che è già presente. Avendo sempre a cuore e in mente l’insegnamento di Rossella Panarese: “Dobbiamo guardare metaforicamente negli occhi chi ascolta, vigilare sul nostro linguaggio usando parole che siano dirette, non dare per scontato cose che sappiamo e pensiamo debba sapere anche chi ascolta, essere sensibili nella propria narrazione a quelle che potranno essere le domande che ipoteticamente arriveranno”>>.

 

Per informazioni scrivere a fondazionegiuseppedivagno@gmail.com o telefonare al numero 080/4959372.

 


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