Le Monde ha raccolto, di recente, la testimonianza dell’ex custode del patrimonio immobiliare del Principato di Monaco. E l’ha pubblicata. Ne è venuto fuori un quadro fatto di una competizione piuttosto dura, essenzialmente, fra tre gruppi per il primato in tema di costruzioni edili. Gruppi che sono detenuti da famiglie di origine italiana, come Pastor il cui nonno, scalpellino imperiese, iniziò la presenza della famiglia a Montecarlo. Altra famiglia, Marzocco.
In questa competizione tra imprenditori miliardari di origine italiana c’è inoltre Caroli Groups, guidato dal 76enne Antonio Caroli. Nato a Roma ma l’origine è di Martina Franca, il padre generale fu consigliare militare del presidente del Consiglio Giulio Andreotti (fra l’altro fu lui ad informarlo della morte di Aldo Moro). Vacanze estive praticamente ogni anno in valle d’Itria, da piccolo.
Antonio Caroli, nel 2018, fece causa al Principato di Monaco in quanto, a fronte di un’originaria concessione, questa fu revocata perché l’immobile avrebbe condizionato il percorso del gran premio di automobilismo. Il tribunale diede ragione all’imprenditore sentenziando un risarcimento a suo favore di 157 milioni di euro, stando a quanto descrive scienzamagia.eu rilanciando un articolo del Sole 24 ore, scritto da Angelo Mincuzzi. Risarcimento al quale Caroli rinunciò in cambio della possibilità di concretizzare il progetto, sia pure ridimensionato. La realizzazione non va bene a Pastor, secondo il resoconto giornalistico.
Competizione dura, si diceva, nel Principato di Monaco, per l’edilizia in un territorio di due chilometri quadrati. Dove un appartamento può costare fino ad ottantamila euro al metro quadrato.
Al link di seguito l’articolo del Sole 24 ore:
