Tramite il suo avvocato in un’intervista, il sindaco di Trani ha proclamato la sua innocenza. E ha fatto sapere che non si dimette. Luigi Nicola Riserbato, che dall’altro ieri è ai domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere insieme ad altri cinque arrestati e sette a piede libero, non lascia l’incarico di primo cittadino perché, sostiene il suo legale, ha la ferma convizione di poter dimostrare la sua innocenza. Dunque, Riserbato ritiene che non lo si possa considerare riferimento del comitato politico-affaristico come invece pensa la procura di Trani. Non si dimette il sindaco, chissà i consiglieri comunali, però.
Domani è in programma una seduta del consiglio comunale: all’ordine del giorno, il piano del diritto allo studio. L’esecutivo sarà presente con il vicesindaco a capeggiarlo. I consiglieri comunali, come prescrive la legge, potrebbero anche mettere nero su bianco le dimissioni contestuali di almeno la metà più uno dei componenti l’assemblea consiliare, e sarebbe ugualmente scioglimento. Se avvenga o meno nei prossimi giorni, è tutto da stabilire. Anche perché il primo cittadino non è stato neppure ascoltato dai giudici, finora. Forse, il suo interrogatorio, sabato.
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