Di seguito un comunicato diffuso da Confcommercio Taranto:
Comparto 32, sentenza a sorpresa del Tar di Lecce. Desta sconcerto la notizia che il Tar di Lecce, ha accolto il ricorso presentato dalla Società Fratelli Marchetti Costruzioni Srl, avverso la delibera del Consiglio comunale (del 19 dicembre 2022) che aveva rigettato la proposta – presentata dalla Direzione Urbanistica del Comune di Taranto- di suddivisione della Sottozona 32, in sottozone o sub comparti di intervento.
Con sentenza del 7 febbraio scorso il Tar ha infatti annullato la delibera 115 del Consiglio comunale che, dopo giorni di tensioni e decisi interventi da parte dei commercianti guidati da Confcommercio, rigettava la proposta progettuale -approvata dalla Giunta comunale del 2018- che apriva le porte alla realizzazione di medie strutture di vendita in località Cimino -Manganecchia.
Nei giorni scorsi l’Amministrazione Melucci, in risposta ad un intervento del vice presidente vicario di Confcommercio, Giuseppe Spadafino, che aveva sollevato nuovamente il tema del ‘Comparto 32, ’ ha precisato che nell’area in questione non è prevista la realizzazione né di grandi strutture e né di medie, e ricordando che il tema del Comparto 32 non è più oggetto di discussione , ha citato a fronte di questa determinazione due strumenti: il Piano Urbanistico Generale e il nuovo Documento strategico del Commercio. Sennonché, secondo il Tar la delibera annullata avrebbe avuto bisogno di una ‘motivazione rafforzata’ in grado di evidenziare le ragioni di pubblico interesse che hanno indotto il Consiglio a non approvare la proposta di suddivisione del Comparto 32. Il redigendo Piano Urbanistica Generale – in ragione della tempistica indeterminata- secondo il Tar non sarebbe una motivazione sufficiente per rigettare il ricorso.
Ci si chiede a questo punto perché l’Amministrazione comunale a fronte del ricorso della società Fratelli Marchetti Costruzioni non si sia costituita in giudizio al fine di dare forza e rappresentanza giuridica alla posizione espressa dal Consiglio comunale. E per quale motivazione ha valutato di non fare ricorso e di affidare al caso un percorso che avrebbe richiesto ben altra determinazione e impegno a difesa della propria posizione. E’ chiaro che non c’è attenzione per le problematiche del commercio di vicinato e che le criticità delle aree commerciali della città non sono all’ordine del giorno della agenda politica della Amministrazione Melucci. Si è dinnanzi ad un comportamento ondivago e poco chiaro che non dà certezze delle politiche pubbliche di questa Amministrazione, francamente ci si sente presi in giro da una Amministrazione che da un lato si dichiara vicina alle imprese del commercio di vicinato e dall’altro favorisce la grande distribuzione organizzata in ogni modo possibile. L’Amministrazione comunale presenti immediatamente ricorso al Consiglio di Stato, se vuole veramente contrastare questo progetto.