Questa non è la foto della situazione di emergenza che, come in quasi tutta la Puglia, si è vissuta a Martina Franca. Questa è la foto del fallimento nel gestire l’emergenza, a Martina Franca. Un padre telefona, e ritelefona, e ritelefona, e ritelefona (e potremmo scriverlo decine di volte, perché così è andata) a chi si trova in vari uffici direttamente coinvolti nella gestione dell’emergenza: ha necessità di comprare le medicine per il figlio, che fra l’altro è disabile.
Accompagnatemi o almeno spalate lì in quella strada. Non ha avuto né l’una cosa, né l’altra. Dopo la mattinata estenuante di telefonate e di attese, si è messo in cammino. Fra andata e ritorno, otto chilometri a piedi nella neve. Che vergogna.
Le pale servivano per spararsi le pose. Inoltre l’assessore Coletta era impegnato a fotografare una pala meccanica e a decantare con lodi “l’evento record affrontato con grande competenza e responsabilità. Bene così” come ha postato sulla propria pagina Facebook.
Bravi, bravi davvero è bene così. Un applauso!!!
(commento moderato in questa parte)
Nelle diverse contrade se i proprietari dei trattori e di macchine operatrici non si fossero mossi autonomamente, tanta gente ancora sarebbe isolata.
E pensi, assessore Coletta, manco una foto si sono fatti e non si sono neanche postati.
Vorrei ricordare,senza nulla togliere ai casi di reale necessita’ e quindi bisognevoli di aiuto urgente,come nel caso su menzionato,che in alcune strade c’è l’oblio delle catene e comunque Non si puo’ chiedere sempre e tutto agli altri,dandone sempre la colpa a chi comunque lavora per il bene comune in ristrettezze economiche imposte dall’alto.
Grazie per il suo intervento. Ha fatto molto bene a sottolineare che il caso specifico ha una sua caratteristica di gravità ed è per questo che è stato raccontato. (agostino quero)
certo si sapeva da qualche giorno che avrebbe nevicato, lo sapevamo tutti, comune e anche il signore che abita a 8 km da martina….
Grazie per il suo intervento. E a lei non è venuto in mente che a qualcuno possa capitare un’emergenza nell’emergenza? E che se fa otto chilometri a piedi in quelle condizioni, è proprio perché non può farne a meno? No, eh? (agostino quero)
I nostri avi avevano l abitudine( sana e intelligente) di fare scorte nel periodo invernale sopratutto se abitavano lontani dal centro abitato . Il signore col figlio disabile magari una piccola scorta di farmaci dovrebbe averla in casa perché potrebbe ammalarsi lui e cerchiamo di non chiedere sempre ma di fare necessità virtu altrimenti fate come quel mio conoscente che al 30/12 aveva solo 2 sacchi di pellet e ha inveito contro tutti perché non sapeva come fare . Ma dico io vivi in campagna e ti riduci al lumicino? Saluti
Grazie per il suo intervento. Lei si è posto il problema di un’eventuale emergenza capitata a quella persona? (agostino quero)