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Ci avete presi per scemi? Martina Franca, Tares: c'è un costo in meno ma il totale non cambia

piano economico tradeco 2 settembre 2013 2

Oggi in consiglio comunale a Martina Franca viene affrontato il nodo del tributo Tares. Quel tributo che dovrà vedere i cittadini-contribuenti pagare per intero il costo del servizio rifiuti. Siamo sui nove milioni di euro, in totale. Ci si arriva sulla base del piano economico presentato dalla Tradeco che gestisce il servizio rifiuti e con adeguamenti vari. Noi ci soffermiamo sul piano economico, in questa sede.

In consiglio comunale, con il tributo Tares, l’amministrazione comunale si presenta per la quarta volta da giugno in poi, dopo i precedenti tentativi andati tutti a vuoto, con la necessità di stralciare il provvedimento perché gravato da pesantissimi dubbi sul conto che origina il tributo, ovvero il piano economico. Tale piano deve essere realizzato, secondo la legge, dal gestore del servizio rifiuti e, sempre per legge, va verificato dall’ente.

Il piano economico, dalla Tradeco che gestisce il servizio rifiuti, è stato proposto al Comune di Martina Franca il 2 settembre scorso, per la quarta volta, dopo che le tre precedenti versioni avevano provocato i dubbi di cui si è detto prima, dubbi che peraltro non erano minimamente venuti al sindaco ma al sottoscritto. Il sindaco, anzi, in una riunione di maggioranza aveva detto che i conti erano giusti. Come no: talmente giusti, i conti, che infatti la delibera non è stata mai varata.

Ed ecco cosa viene proposto oggi al consiglio comunale. Una delibera originata dal piano economico Tradeco del 2 settembre scorso. In questa quarta versione del piano economico, come si nota dal prospetto, risulta che il costo d’uso del capitale, voce CK (comprendente anche gli ammortamenti delle macchine) è zero. Il totale è 7 milioni 618 mila 487 euro e 89 centesimi.

Precedente versione del piano economico Tradeco: 16 luglio 2013. Fra i costi, la voce CK (che comprende gli ammortamenti delle macchine) è 334 mila 256 euro e 57 centesimi. Il totale è di 7 milioni 618 mila 487 euro e 10 centesimi.

Ricapitolando, in questi tre mesi, in due versioni (ufficiali e tutte depositate al Comune) sono spariti dalla voce dei costi, 334 mila euro e spiccioli, ma il totale è sempre lo stesso (oddio, ad essere precisi è aumentato di 79 centesimi): 7 milioni 618 mila euro 487 euro. Anche un bambino delle elementari (lì si insegnano le sottrazioni) capirebbe che senza quei 334 mila euro di ammortamento mezzi, il totale dovrebbe scendere di 334 mila euro.

Il sindaco lo capisce? Se non se ne è accorto, la via di casa sarebbe l’unica soluzione, vista l’importanza della delibera-Tares, importanza esiziale per l’ente e fondamentale per ciascuna famiglia, per ciascun cittadino, martinese. Se invece il sindaco se ne è accorto e gli va bene lo stesso, il discorso cambia.

E ora, se prima non lo sapevano, lo sanno anche i consiglieri comunali.

Vediamo chi va a deliberare oggi un tributo, a carico di tutti i cittadini, basato su conti del genere.

E i revisori dei conti, cos’hanno verificato finora?

Al sindaco Franco Ancona, con tutte queste premesse, forse conviene il quarto stralcio, la quarta figuraccia cioè. Sarebbe comunque un rischio minore.

Ultima considerazione: come detto, il tributo Tares riguarda tutti i cittadini, che meritavano un rispetto maggiore dall’amministrazione comunale martinese, non certo la percezione, avvertita non da pochi, di essere presi per scemi.

Agostino Quero

Di seguito, lo stralcio del piano finanziario Tradeco del 2 settembre 2013 (Prospetto riassuntivo, tabella con logo Tradeco e a colori) e, successivamente, lo stralcio del piano finanziario Tradeco del 16 luglio 2013 (Prospetto riassuntivo, tabella in grigio). Si notino le differenze relative alle voci CK e le cifre totali:

piano economico tradeco 2 settembre 2013 1tradeco 16 luglio 2013 1

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4 Comments

  1. Il costo del servizio smaltimento rifiuti nel 2005 ammontava ad euro 5.250.000,00 circa. Oggi dicono che ammonta a circa euro 8.400.000,00. Si può sapere a cosa è dovuto un aumento del costo di circa 3.150.000,00? Non ritengo possa attribuirsi all’aumento ISTAT o se è da attribuirsi lo dimostrino con i calcoli certificati dai revisori. Piuttosto, i controlli sui quantitativi raccolti e conferiti alla CISA è stato effettuato? Nel 2005, poi, la raccolta differenziata era quasi zero, oggi, invece, si aggira intorno all’8%, perchè il costo è aumentato? Perchè non si è fatto ricorso ad altra impresa visto che comunque le spese per il capitale sono state nuovamente richieste dalla TRADECO anche se nell’ultima versione del pef sono state mascherate perchè spalmate su altri costi? Poi i costi di gestione dichiarati dalla TRADECO sono congrui? Un aiuto in tal senso sicuramente lo renderà il consigliere MARRAFFA che di autotrasporti è leader nazionale, consigliere che, quale delegato a mezzo il voto dai suoi elettori (che pagano che tasse come gli altri), deve sicuramente fare battaglia a difesa dei diritti dei cittadini. Staremo a vedere!

    1. Grazie per il suo intervento. Le dico una cosa che vale anche per il suo interlucotore al quale lei ha risposto. Qui non è in discussione quanto costa cosa, qui è in discussione se una cosa da pagare viene tolta dal conto, e se il conto può fare sempre lo stesso. Tutto documentato. Esempio: se a lei vendessero giacca a 100 euro, pantaloni a 100 euro e scarpe a 100 euro, tutto per 300 euro dunque, e lei dicesse che le scarpe sono già sue, e le venisse detto che lei ha ragione e che quindi giacca e pantaloni fanno 300 euro, lei che direbbe? Il meccanismo è lo stesso. (agostino quero)

      1. Che il costo di smaltimento RSU in discarica sia raddoppiato rispetto al 2005 la ritengo una giustificazione inaccettabile soprattutto se chi doveva mettere in atto le procedure necessarie alla soluzione del problema percepiva uno stipendio al di sopra di quanto spettante e nulla faceva, sbeffeggiando i cittadini di Martina: la soluzione al conferimento in discarica era ed è la raccolta differenziata, per cui il comune di Martina aveva un contratto (scaduto anch’esso nel 2003) con la stessa TRADECO. Quanto pagato in più rispetto a quello che poteva essere differenziato si chiama DANNO ERARIALE. Di questi tempi ha un bel peso a danno dei cittadini.

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