Di seguito il testo della lettera:
Ill.mo Sig. Presidente Dott. Rinaldo Melucci,
Con la presente mi vedo costretta, con rammarico, a rassegnare le mie dimissioni dal ruolo di Garante dei Diritti delle Persone con Disabilità della Provincia di Taranto a partire dalla data odierna.
Ciò che mi ha portato a prendere questa decisione, con determinazione, è stato l’ultimo evento pubblico dello scorso venerdì 28/6 in cui è stata avviata la seconda annualità di “Mare oltre le barriere”. Era presente Lei insieme ad alcuni componenti dell’Amministrazione Comunale e Provinciale ma mancava, proprio al suo fianco chi, a livello istituzionale fino a questo momento, ha cercato di far valere i diritti delle Persone con Disabilità.
Questo ha messo in evidenza, ancora una volta, dopo diversi altri episodi avvenuti in quest’ultimo anno, che il mio ruolo purtroppo non è stato mai tenuto in considerazione con la giusta attenzione sin dal Suo insediamento, Presidente.
Ho dovuto inviarLe io una mail per chiederLe un appuntamento che finalmente ho ottenuto dopo quasi tre mesi. Durante la nostra conversazione Le ho esposto alcune mie idee progettuali anche se, in tutto questo periodo, non sono state per nulla prese in considerazione. Questo incontro è stato ufficializzato con un comunicato stampa in cui dichiarava: “L’Ente Provincia non mancherà mai di prestare il proprio supporto a favore di tutte quelle iniziative in grado di rafforzare il rispetto dei diritti di coloro che hanno delle difficoltà“ come anche: “siamo d’accordo sull’avvio di una assidua collaborazione seguendo tre direttrici: condivisione, comunicazione e programmazione di tutte quelle attività che dovranno servire per promuovere l’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita sociale di persone a cui dedicare maggiore attenzione”.
Nonostante i miei dubbi e le mie perplessità del primo periodo ne ero uscita da quell’incontro con una bella sensazione, soprattutto molto carica e fiduciosa nell’andare avanti.
Purtroppo, però, mi sono dovuta ricredere molto presto perché in questo mio percorso, che ho amato tantissimo, non ho fatto altro che ascoltare da più persone che la voce “garante” non è riportato sul capitolato del bilancio per cui non avevo diritto a nessun fondo da poter utilizzare, neanche per gli eventi o per i miei spostamenti nei Comuni della provincia. Ero consapevole della gratuità del mio ruolo (uno dei motivi per cui ho deciso di partecipare al bando) ma non pensavo assolutamente che non venissero prese in carico dall’Ente neanche le spese necessarie per lo svolgimento del ruolo istituzionale di cui necessariamente me ne sono fatta carico.
Alla luce di questa mia situazione le mie dimissioni le avrei dovute comunicare il 22/3/2023, il giorno dopo del primo evento da me organizzato presso il Salone della Provincia: “Disabilità: Costruiamo insieme una buona pratica- Tavolo di lavoro per la costruzione di un modello operativo sul territorio tarantino per i bisogni delle Persone con Disabilità”. La data del 21/3 fu stabilita tenendo conto dei Suoi impegni per avere la certezza della Sua partecipazione ma che alla fine non c’è stata. Per questa occasione mi avevano assicurato, fino all’ultimo giorno, sia la presenza dell’interprete LIS e sia l’acqua per i relatori. Non è avvenuto nulla di tutto ciò. Parto dalla cosa più grave, ovviamente. Circa dodici ore prima dell’evento mi fu comunicato che l’interprete LIS non ci sarebbe stato più perché non avevano raggiunto un accordo. Ancora oggi ricordo l’imbarazzo e la mortificazione che ho provato quando l’ho dovuto comunicare la sera stessa al Presidente dell’ENS. Come ben ricorderà, in un comunicato stampa, il Presidente sottolineò che le Persone con sordità avevano avvertito una forma di discriminazione nei loro confronti, cosa gravissima.
Appena avuto l’appuntamento, mi sono recata immediatamente presso la sua sede per chiedergli scusa, non perché personalmente avessi colpa dell’accaduto, ma principalmente per la spiacevole sensazione provata da tutti loro. Erano presenti le varie Associazioni, la loro no. Con il senno di poi mi sarei dovuta unire a lui nel comunicato stampa anche perché la mattina, al mio arrivo, notai subito che sul tavolo non c’era ciò che mi avevano garantito. Chiamai immediatamente il vicino bar che per fortuna, immediatamente, mi risolse il disagio che stavo provando.
Un primo evento che difficilmente dimenticherò. Mi avrebbe dovuto far capire già tante cose ma la mia passione e dedizione per quello che facevo non me lo faceva vedere ancora in modo chiaro, o meglio non volevo accettarlo.
Al di là di questo grave episodio, che inevitabilmente doveva concludersi con una denuncia pubblica, ho sentito sempre di tutelare in qualche modo l’Ente ogniqualvolta avvertivo che ci potessero essere delle situazioni simili e quindi ho sempre cercato di mediare e di risolvere in tempi brevi il problema a ciascuno di loro.
Durante l’estate scorsa c’è stato un periodo in cui venivano rimessi a posto dei parchi giochi con testimonianze fotografiche pubbliche. Cercavo sempre la presenza di qualche gioco destinato ai bambini con le varie disabilità e necessità, ma nulla. Ho richiesto subito l’appuntamento con l’Assessore Comunale per suggerire, con diverse immagini rappresentative e relative schede, qualcosa da inserire nei progetti futuri. Alla fine dell’incontro mi fu detto, quasi per rassicurarmi, che il “personaggio o l’oggetto a molla” presente nei parchi che avevo visto in foto sono anche per i bambini con disabilità (ovviamente non per la maggioranza di loro).
A luglio ha istituito un tavolo tecnico a tutela dei diritti delle Persone con Disabilità invitando i referenti degli Ambiti Territoriali. L’obiettivo è stato quello di tracciare una linea di lavoro per condividere e coordinare le buone pratiche a favore delle categorie più fragili. Il tavolo si doveva riaggiornare a settembre con un tavolo tecnico di condivisione dei progetti e dei dati a disposizione degli Ambiti Territoriali per poter stabilire delle priorità di intervento e invece non c’è più stato.
Sempre durante l’estate fu indetto il primo bando per l’aggiudicazione del progetto “Mare oltre le barriere”. All’inaugurazione, nel mese di agosto, era presente l’Amministrazione Comunale che però ha ritenuto di non coinvolgermi. Nel volermi rendere comunque conto dell’organizzazione, notai subito che c’erano diverse cose che non andavano e inviai un report fotografico sia a Lei che all’Assessore proprio per evitare qualsiasi critica. La Sua risposta, Presidente, fu che ci saremmo dovuti incontrare per parlarne il mese successivo, a settembre. Fissai un appuntamento, mi presentai nel giorno stabilito ma Lei ebbe un problema. Sono rimasta in attesa che ciò avvenisse in tempi brevi ma anche questa cosa non è successa.
Mi sto avviando verso il termine della mia lunga mail, Presidente, ma devo necessariamente riferirLe ciò che è successo lo scorso novembre. Avevo richiesto anche questa volta il Salone della Provincia per poter realizzare il 3 dicembre un evento dedicato alla Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità dal titolo “Una giornata di condivisione: scopriamo storie uniche” ma in quel periodo dovevano essere sostituite le poltrone. Per prima cosa mi informai, quindi, se il Teatro Fusco fosse disponibile ma purtroppo capitava in giorni prenotati da alcuni artisti e allora contattai il Teatro Tarentum. Una volta avuto il preventivo, informai la segreteria e ancora una volta mi fu sottolineato l’impossibilità di realizzarlo per i motivi che ho già esposto prima. L’ultima e unica soluzione che avrei avuto era solo quella di coinvolgere una scuola per ospitare l’evento ma che, per diverse motivazioni, non è stato possibile. Ho voluto, quindi, comprendere definitivamente la mia posizione. Durante l’incontro con il Dirigente al Settore Finanziario mi fu detto palesemente che il mio impegno era unicamente quello di prendermi carico delle istanze pervenute per la motivazione che, puntualmente nelle diverse occasioni, mi è sempre stata evidenziata.
Ho cercato di resistere grazie alla forza e alla stima che mi hanno trasmesso proprio le famiglie di familiari con disabilità, le Associazioni e le stesse Persone con Disabilità ma arrivati a questo punto davvero non è più possibile per me. Come ben sa, Presidente, ancor prima di ricoprire questo ruolo istituzionale, sono una mamma che vive la disabilità attraverso due meravigliosi ragazzi e questo ha rappresentato per tante persone un importante punto di riferimento perché sentivano di rivolgersi a me con fiducia. Si parla tanto di inclusione, si sta lavorando su questo obiettivo sotto tanti punti di vista. Alla fine, in modo assurdo e con tanta amarezza da parte mia, proprio la mia persona, con il ruolo istituzionale ricoperto fino ad oggi, ha subito esattamente il contrario, completamente esclusa anche dall’Amministrazione Comunale della mia Città ma accolta in maniera calorosa, invece, da alcuni Comuni della Provincia e dalle stesse Persone con Disabilità’ con i quali ho collaborato.
Pertanto, mio malgrado, non posso fare altro che rassegnare in maniera irrevocabile ed immediata le mie dimissioni dal ruolo di Garante dei Diritti delle Persone con Disabilità della Provincia di Taranto.
Cordiali saluti
Anna De Florio
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Di seguito un comunicato diffuso dall’amministrazione provinciale di Taranto:
Nei giorni scorsi è giunta al Presidente della Provincia una email con la quale la Garante
dei diritti delle persone diversamente abili, Anna De Florio, ha rassegnato le dimissioni
dall’incarico con durata triennale, assunto in data 29 luglio 2022.
Le motivazioni addotte sarebbero, a suo dire, da ricercare essenzialmente nella mancanza
di fondi per espletare l’attività e lo scarso protagonismo nei momenti pubblici del settore.
L’Amministrazione deve suo malgrado precisare che tali questioni risultano poco fondate
nella ratio dell’art. 8 del Decreto n. 5 del 31 gennaio 2022, avente per titolo “Istituzione
del Garante dei Diritti delle persone disabili della Provincia di Taranto – approvazione
del relativo regolamento”, che stabilisce che l’incarico non prevede alcuna indennità o
compenso ed è quindi svolto a titolo completamente gratuito.
Inoltre, la Provincia non dispone per legge di capitoli di bilancio appositamente dedicati
alle funzioni svolte dal suddetto Garante, che per sua stessa natura dovrebbe svolgere
compiti di mero osservatorio o coordinamento di istanze da parte dell’utenza di
riferimento.
Al di là dei toni strumentali e surreali assunti dalla Garante dimissionaria,
l’Amministrazione provinciale non è ovviamente insensibile alla problematica delle
persone diversamente abili, tanto che, alla luce delle proprie concrete competenze, per
esempio, presso tutti gli istituti scolastici della Terra Ionica sono stati eseguiti o sono in
atto lavori per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che mai prima in tale entità
erano stati programmati, ovvero si è provveduto a rimodulare a favore delle famiglie il
monte dei servizi integrativi, con sforzi finanziari non banali.
Atteso, dunque, che non si discute di indirizzi politici o semplice volontà, come si vuole
rappresentare artatamente, ma di semplici azioni amministrative, quando realizzabili,
l’intervento della Provincia in materia di tutela delle persone con disabilità si esplica
nell’ambito dei settori di relativa competenza. E saranno essi a riscontrare la Garante
dimissionaria sulle singole fattispecie.
“Non desidero commentare la politicizzazione quotidiana che certi soggetti stanno
scientificamente compiendo a carico degli Enti locali sulle vicende più disparate in questo
periodo, senza nemmeno avere riguardo per le competenze di legge e i fatti amministrativi,
che però i cittadini sanno valutare – questo il commento del Presidente Rinaldo Melucci
sull’accaduto -. Mi verrebbe da chiedermi dove erano tutti questi paladini dei valori e dei
bisogni pubblici fino a qualche tempo fa? Davvero si possono impiegare in maniera così
squallida le categorie più fragili, quando si è alla ricerca di notorietà spicciola? Davvero
per qualche mancato invito ad eventi pubblici ci si sente impossibilitati a svolgere un ruolo
di garanzia pubblico? Forse ci si aspettava qualcosa di non scritto dalle regole per un
simile incarico? Perché i progetti annunciati dalla citata Garante non sono mai giunti
concretamente al protocollo dell’Ente? Forse le capacità dichiarate in sede di avviso
pubblico erano solo teoriche? Cosa avrebbe impedito un lavoro di partecipazione e
confronto sui temi, nei limiti di nuovo delle competenze della Provincia? Dovremmo
ricordare il disagio delle associazioni e degli assessori comunali della Provincia ad
interagire con i modi della stessa Garante? Lo lascio giudicare ai cittadini, di certo chi
non è in grado di gestire la complessità delle istituzioni e della società oggigiorno è meglio
che si faccia da parte, su questo condividiamo pienamente con la mittente delle dimissioni
in parola. La ringraziamo per il suo lavoro, tenteremo di fare meglio nel prossimo futuro.”
Il Settore interessato annuncia che sono già in corso le procedure per l’individuazione del
nuovo Garante.