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Il successo dei game show con ruote

pexels photo 1435537Uno dei più longevi game show italiani è La Ruota della Fortuna: andato in onda la prima volta nel 1987, è trasmesso ancora oggi. Si tratta di un programma che, grazie anche allo storico conduttore Mike Bongiorno, è entrato nella cultura popolare italiana e non ha bisogno di presentazioni. Protagonista assoluta del gioco, al centro di tutte le fasi di gioco, è una grande ruota che i concorrenti devono far girare: una presenza assolutamente originale nel panorama italiano, ma che nei palinsesti statunitensi godeva di enorme popolarità. Il format originale de La Ruota della Fortuna, infatti, è americano: anche negli USA il programma, inaugurato nel 1973, va ancora in onda. Negli Stati Uniti, però, la presenza di ruote nei game show è sempre stata estremamente comune, utilizzata nei più diversi contesti in programmi rivelatisi successi di pubblico.

Uno dei primi esempi di game show che prevedevano la presenza di una ruota si trova già negli anni ’50. Anche prima, per la verità: lo show in questione è You Bet Your Life, condotto dall’icona della commedia Groucho Marx nel 1947 come programma radiofonico. Si trattava di un game show con domande di cultura generale, infatti vero protagonista era il conduttore. Marx era libero di improvvisare, scherzando con i concorrenti, e la sua abitudine di porre domande ridicole per ottenere un premio di consolazione – domandando ad esempio il colore della Casa Bianca – rese lo show eccezionalmente popolare. Approdato in televisione nel 1950, si arricchì proprio con la presenza di una ruota. Si trattava di un elemento accessorio: talvolta i concorrenti potevano far girare la ruota per assegnare un premio bonus, dipendente dal valore riportato sullo spicchio sul quale la ruota si sarebbe fermata, a una particolare domanda.

Nel 1973 invece, come accennato, venne messa in onda la prima puntata di The Wheel of Fortune, il format originale della longeva trasmissione italiana. Le regole del programma sono note, con manche articolate sull’accumulare un valore tramite il movimento della ruota per poi eventualmente vincerlo indovinando una frase misteriosa. In pochi invece sanno che il format originale venne suggerito al produttore, Merv Griffin, da un’altra famosa ruota casuale: quella della roulette. Nei suoi soggiorni a Las Vegas Griffin venne colpito da una grande ruota con premi casuali, che richiamava il funzionamento delle roulette all’interno del casinò: queste, le cui fortune le hanno condotte fino alle moderne piattaforme specializzate, sono distinte proprio dall’aleatorietà, associata in questo caso a un particolare premio. Griffin, ideando il gioco, ebbe l’intuizione di porre la ruota in orizzontale e inquadrarla dall’alto, in maniera da garantire un’inquadratura complessiva di ruota e concorrenti.

 

Appena due anni dopo, nel 1975, andò in onda in America un altro programma arrivato anche in Italia con enorme successo: The Price is Right, game show basato sull’indovinare il prezzo di determinati oggetti. In questo caso la ruota aveva un ruolo marginale rispetto all’intero programma, ma centrale in una sua fase. I vincitori delle prime manche di gioco si sfidavano facendo girare una ruota che sui bordi recava impressi dei valori numerici; poteva essere fatta ruotare fino a due volte, e lo scopo era di avvicinarsi il più possibile, ma non superare, il valore totale di 100. A questo punto sarà probabilmente tornato in mente il tormentone urlato dal pubblico italiano “cento, cento, cento”: il game show arrivò inalterato anche in Italia, con il titolo tradotto in Ok il Prezzo è Giusto e condotto dal 1983 al 2001 da Iva Zanicchi, ultimamente autrice letteraria.

hand technology gadget tv black mobile phone button close up remote control electronics press figures computer keyboard personal computer hardware portable communications device 1170800Si potrebbero fare ancora alcuni nomi, per esempio The Big Spin, andato in onda tra il 1985 e il 2009, o Match Game, andato in onda per due edizioni nel 1978 e nel 1990. Le date potrebbero far pensare che i game show con ruota siano diventati marginali, una conclusione però assolutamente sbagliata. Possiamo citare invece due game show recenti, uno con una ruota accessoria e un altro dove è protagonista. Il primo è l’italiano Avanti un Altro, ideato tra gli altri da Paolo Bonolis nel 2011: in una fase i concorrenti devono scegliere delle domande pescandole da una ruota fatta precedentemente girare, in maniera da rispondere a una domanda casuale. Il secondo è un altro show americano, Spin the Wheel: andato in onda nel 2019 e presentato da Dax Shepard, il gioco prevede una ruota alta 12 metri divisa in 48 spicchi con valori numerici. I concorrenti, una volta azionata, devono rispondere a una domanda mentre ancora è in movimento, e una volta fermata su una somma questa sarà aggiunta o sottratta a seconda che la risposta alla domanda sia stata corretta o sbagliata.

Insomma, il successo delle ruote nei game show deriva dal loro impiego: sono utilizzate per garantire casualità e imprevedibilità, componenti di enorme appeal in trasmissioni basate, fondamentalmente, su differenti giochi.

 


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