Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:
Alle origini della sapienza greca in uno spettacolo che tiene insieme antico pensiero e musica contemporanea. È la traccia che ispira lo spettacolo «Prima della filosofia» con il quale martedì 1° ottobre s’inaugura nell’auditorium Vallisa di Bari la stagione 2024-2025 «Teatro Studio» della compagnia Diaghilev sostenuta da Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di Bari. In scena, sino a domenica 6 ottobre, gli attori Paolo Panaro (autore di drammaturgia e regia) e Francesco Lamacchia con il pianista Govinda Gari, che firma la partitura sonora delle due parti del progetto, realizzato in collaborazione con il festival Time Zones: la prima dedicata a Dioniso e al pathos del nascosto (1, 2 e 3 ottobre), la seconda al culto di Apollo, della saggezza e della follia (4, 5 e 6 ottobre).
Panaro indaga con i suoi due compagni d’avventura le parole giunte sino a noi prima che la dottrina degli antichi greci venisse chiamata filosofia. Parole nate nei secoli prima che Platone scrivesse in forma di dialogo le idee dei sapienti prima di Socrate e che hanno influenzato tutto il pensiero venuto dopo. Parole arcaiche, ma autorevoli che hanno condizionato i filosofi dei secoli successivi e alla cui origini lo spettacolo prova a risalire cercando di scoprire cosa ci fosse prima della sapienza greca, verificando e approfondendo lo studio sulle suggestioni in grado di scaturire dalla contaminazione tra la scrittura filosofica e la musica dei nostri giorni.
Nella prima parte, dedicata a Dioniso, s’indaga, pertanto, il più arcaico discorso della sapienza greca, quando la vita dell’uomo è un fenomeno ardente di energia ma anche uno spazio per poter incontrare l’arcano e il divino. Dioniso è il dio che con uno sguardo esaltante contempla l’intero universo e offre la conoscenza. Ma c’è da chiedersi se sia possibile osservare con un unico sguardo l’universo, se poi, colui che guarda, è immerso, al tempo stesso, dentro quel medesimo flusso vitale. Dioniso ha, infatti, questa prerogativa: lui è il dio che, pur essendo all’interno di un flusso, guarda se stesso scorrere dentro quel flusso. Per cui Dioniso stesso rappresenta la contraddittoria fonte rigogliosa della conoscenza e della corrente sapienziale. Dioniso è gioia e dolore, estasi e spasimo, benevolenza e crudeltà, cacciatore e preda, maschio e femmina, desiderio e distacco, gioco e violenza. È il dio che conosce l’immortalità, ma al tempo stesso vive l’esperienza della morte.
Dio della sapienza è anche Apollo, con profonde affinità con Dioniso, ma in netta antitesi nel suo manifestarsi esplicito e pacifico. Il suo motto è «conoscere il tutto». E anche il dio «luminoso» possiede la tracotanza del conoscere, virtù tipicamente umana, che agli occhi degli dèi rappresenta il peccato originale. Nella cultura più arcaica agli uomini la conoscenza arriva attraverso la divinazione. E questa è l’arte concessa ad Apollo, perché è il dio che «conosce ciò che è, che sarà e che è stato prima». La sapienza è la cifra del suo essere. Ma, mentre la sapienza è per Dioniso qualcosa dentro di lui e, dunque, da non concedere mai ad altri, da Apollo viene elargita agli uomini pur essendo lui «il dio che agisce da lontano», il nume la cui sapienza è fatta di parole e, pertanto, maggiormente legata alla natura umana.
Questi gli orari degli spettacoli. Martedì 1 e mercoledì 2 ottobre ore 20, giovedì 3 ottobre ore 19, venerdì 4 e sabato 5 ottobre ore 21, domenica 6 ottobre ore 19.
Info e prenotazioni al 333.1260425. Biglietti online su Vivaticket.