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Cento anni di radio Informazione, musica, intrattenimento, sport. Il primo annuncio il 6 ottobre 1924

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Buon compleanno alla radio. Oggi festeggia cento anni. Un secolo di vita iniziato alle tre del pomeriggio del 6 ottobre 1924 con l’annuncio di Maria Luisa Boncompagni.

Guglielmo Marconi, l’inventore del sistema di comunicazione attraverso le onde radio, convinse il duce della bontà della diffusione radiofonica, anche ai fini della promozione del regime. E tra concerti, opere, teatro, l’informazione e la propaganda raggiungevano potenzialmente tutti gli italiani.

La radio fu nella parte iniziale della parabola del regime fascista, la radio (con il messaggio di Sandro Pertini del 24 aprile 1945, “arrendersi o perire”) disse a tutta Italia che per il nazifascismo era la fine. E qualche settimana dopo, il 7 maggio, fu Corrado Mantoni, sì quello della Corrida, ad annunciare che la guerra era finita.

La radio accompagnò l’Italia nella rinascita. Programmi culturali e musicali, nuovi protagonisti, un’informazione libera, caratterizzarono quella che dopo Uri ed Eiar prese il nome di Rai.

Apparecchi che erano autentici mobili tenevano unite le famiglie italiane in ascolto.

Il 10 gennaio 1960 andò in onda per la prima volta un’intuizione favolosa: le partite in diretta con aggiornamenti dei risultati. “Tutto il calcio minuto per minuto” è la trasmissione più longeva della radio italiana, una trasmissione che ha unito un Paese attaccato alla radiolina la domenica pkm8, fosse al cinema, a passeggio, in casa o chissà dove altro.

La radio che ha accompagnato l’Italia in ogni momento in questo secolo lo ha fatto nei momenti più belli ed in quelli peggiori: i terremoti, le crisi più delicate, il periodo più difficile per la nostra Repubblica con la notizia andata in onda in edizione straordinaria del Gr2, con la voce di Luca Liguori, alle 9,03 del 16 marzo 1978: il rapimento di Aldo Moro. E cinquantacinque giorni dopo, la sua uccisione.

Elezioni di presidenti della Repubblica e papi, elezioni parlamentari e di ogni altro livello istituzionale, hanno trovato sempre spazio ed immediatezza nell’informazione radiofonica. Non solo l’informazione però: l’intrattenimento con programmi come, ad esempio, Alto gradimento, Gran varietà, Hit parade, la già citata Corrida di Corrado e molti altri ancora, con Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, Lelio Luttazzi, Jonny Dorelli, fra i primi conduttori.

L’avvento delle radio private, negli anni Settanta, ha arricchito in panorama già ricchissimo. La Puglia è stata in grande evidenza da questo punto di vista dando anche spazio a nuovi protagonisti e, per esempio, chi scrive deve alla radio da adolescente, l’inizio della sua passione diventata professione (da Punto Radio a Radionorba).

Oggi le nuove tecnologie pongono la radio in un sistema molto articolato di multimedialita. Con un ruolo sempre centrale. Come è da 100 anni in qua. Buon compleanno cara, vecchia ed amatissima radio.

 

 

 

 

 

 

 


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