Di seguito il comunicato:
SINOSSI “I Figli della Montecatini” narra di persone, di luoghi del cuore, di antiche tradizioni popolari ormai
dimenticate, di poesie e canzoni che hanno segnato un’epoca, di grandi battaglie per la libertà che hanno
scandito, e in alcuni casi hanno deviato, la traiettoria dell’esistenza di un’intera generazione. È un affresco
doloroso della violenza dell’industrializzazione forzata del Meridione in una città prevalentemente fondata su
un’economia agricola, che improvvisamente si è ritrovata a inseguire il mito del posto fisso e dello stipendio
sicuro, abbandonando le campagne, le arti e i mestieri che l’avevano tenuta in vita sino ad allora. La vera
protagonista del romanzo è la Città, descritta attraverso il percorso umano di un gruppo di amici nati nei primi
anni Cinquanta. La narrazione dei loro amori, passioni, delusioni, lutti e dolori è la rappresentazione iconica del
cordone ombelicale mai reciso con il proprio luogo d’origine, che sottolinea la loro immane fatica a fare i conti
con le proprie inadeguatezze culturali e morali di fronte agli sconvolgenti cambiamenti indotti dall’irruzione della
Grande Fabbrica nella loro vita quotidiana. Quando il gruppo dei protagonisti si disperde per frequentare
l’università, i percorsi personali si divaricano affrontando in modo diverso tutte le principali tematiche della
seconda metà del Novecento: dalle conseguenze ambientali dell’industrializzazione pesante della città alla
contestazione giovanile del 1968; dallo sbarco dell’uomo sulla Luna alla formazione delle frange estremiste della
sinistra sfociate nella lotta armata; dal terremoto del Friuli all’esodo di massa degli albanesi dalla loro terra verso
la Puglia; da Tangentopoli all’impetuoso e imperscrutabile sviluppo dei nuovi mezzi di comunicazione dell’inizio
del XXI secolo. Un romanzo che descrive il misterioso, confuso e aggrovigliato ricettacolo di emozioni,
sensazioni, eccitazioni, trepidazioni e turbamenti dei giovani nati nei primi anni Cinquanta, che hanno
attraversato e segnato con la propria contraddittoria irruenza la seconda metà del XX secolo.
L’AUTORE Giuseppe Marchionna è laureato in Filosofia. Ha ricoperto vari incarichi istituzionali e
professionali per diverse Amministrazioni pubbliche, tra cui la carica di Sindaco della sua città natale, Brindisi, dal
1990 al 1992. Il 29 maggio 2023 è stato nuovamente eletto Sindaco di Brindisi. Ha pubblicato diversi saggi su
temi di natura socio-economica, tra i quali: Migrazione, solidarietà e sviluppo nel Mediterraneo del Terzo Millennio, Besa
Edizioni, 2011; Il nuovo umanesimo delle città, Youcanprint, 2013; La democrazia deliberativa, Quaderni di Studi &
Ricerche, Fondazione Giacomo Brodolini, 2016. A partire dal 2019 si è dedicato alla narrativa di genere noir,
nella quale ha esordito con la trilogia che ha come protagonista il giornalista d’inchiesta Piergiorgio Sovieri:
L’unguento delle streghe, Vertigo Edizioni 2019; La provvigione del diavolo, NeP Edizioni 2022; La fiaba nera della
Kuçedra, Laurana Editore 2023, vincitore Premio Nebbia Gialla 2022 per romanzi inediti.