Con le dimissioni di Giorgio Napolitano si è già aperta la procedura per eleggere il suo successore. La prima votazione per scegliere il nuovo presidente della Repubblica si terrà a Camere riunite, a Montecitorio, il 29 gennaio alle 15, su convocazione della presidente della Camera, Laura Boldrini. Elettori: i membri delle due Camere e i rappresentanti delle Regioni. Puglia compresa, naturalmente.
Così, non appena arriverà la nota formale dell’indizione delle elezioni per la nomina del capo dello Stato, il consiglio regionale della Puglia iscriverà all’ordine del giorno dei propri lavori l’elezione dei tre grandi elettori che rappresenteranno la Puglia. Niente di più semplice che tale scelta si faccia nella prossima seduta consiliare, del 20 gennaio, e niente di più facile che i tre da mandare a Montecitorio per eleggere il presidente della Repubblica siano Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia; Onofrio Introna, presidente del consiglio regionale pugliese; Nino Marmo, vicepresidente dell’assemblea. Due anni fa, quando ci furono le presidenziali e Napolitano venne eletto per il suo secondo mandato, i tre pugliesi furono Introna e Marmo con Antonio Maniglio, altro vicepresidente dell’assemblea (espressione del centrosinistra, mentre Marmo è di centrodestra). Ci andò Maniglio e non Vendola in quanto quest’ultimo, eletto al parlamento, non aveva ancora optato se scegliere di fare il parlamentare o il presidente della Regione Puglia, come poi ha continuato a fare.
Di seguito il comunicato di saluto a Giorgio Napolitano diffuso da Onofrio Introna, presidente del consiglio regionale della Puglia:
“Rivolgo un saluto riconoscente al Capo dello Stato uscente, un presidente che ci ha onorato e che ci onora. A lui va la riconoscenza degli italiani per averci rappresentati con una dignità e una nobiltà d’animo che ha reso il nostro Paese ancora più apprezzato e rispettato nel mondo. Giorgio Napolitano dal maggio 2006 ad oggi è stato l’Italia. Un autentico esempio: saldo nei principi e nei valori, attento alle regole, al rispetto del lavoro, della società, dei diritti delle donne e degli uomini. Un grande italiano che personalmente mi onoro di avere avuto come massimo riferimento istituzionale nella mia esperienza alla presidenza del Consiglio regionale pugliese”.