La firma del patto di sviluppo e coesione tra Regione Puglia e governo fa arrivare nel territorio sei miliardi e mezzo di euro. Una valanga di soldi da spendere bene per mettere a punto sistemi territoriali gravati in molti casi da carenze. In questi giorni vengono illustrati dai vari responsabili locali gli interventi prospettati nei rispettivi territori e la distribuzione delle somme avviene capillarmente secondo i progetti studiati dagli uffici regionali. Tra le varie zone ce n’è peraltro una, stando a foggiatoday.it, che almeno a livello di amministrazioni comunali vede le briciole: i Comuni del Gargano. Un solo progetto da cinque milioni di euro finanziato, palazzetto con piscina da utilizzare anche per la sanità a San Giovanni Rotondo. Peraltro in quella parte di territorio altri enti ottengono finanziamenti, vedi ad esempio Ferrovie del Gargano.
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Di seguito un comunicato diffuso dall’amministrazione provinciale di Taranto:
“ La firma dell’accordo per lo sviluppo e la coesione da parte del
Governo e della Regione Puglia assume per Taranto un’importanza di enorme
portata e testimonia la grande attenzione mostrata dalle Istituzioni verso un
territorio sempre più proteso verso quel processo di cambiamento richiesto
dalla transizione giusta europea.
“ Siamo di fronte ad un accordo che avrà un impatto oltremodo
significativo sul nostro territorio e per questo mi sento di ringraziare la
premier Meloni, il vicepresidente esecutivo della Commissione europeo Fitto
ed il presidente della Regione, Emiliano.
“ I numerosi progetti che potranno decollare grazie alle centinaia di
milioni di euro stanziate per Taranto e provincia sono stati il frutto non solo
dell’impegno delle Istituzioni nazionale e regionale, ma anche e soprattutto
delle iniziative che le attuali Amministrazioni comunale e provinciale hanno
intrapreso dopo anni di stallo. Il riferimento specifico è, ad esempio, alla
“Talsano-Avetrana”, un’arteria che porterà indiscutibili vantaggi allo
sviluppo del turismo e delle attività economiche del versant e orientale del
territorio ionico, che a sua volta beneficerà anche dei ritorni che potranno
derivare non solo dalla riqualificazione della “Marina di Taranto” prevista
dal Piano Urbanistico Generale, ma anche dagli impegnativi appuntamenti
che andremo ad ospitare, primo fra tutti quello dei Giochi del Mediterraneo
2026. È bene ricordare che di questa infrastruttura stradale, per la quale il
Consiglio comunale di Taranto circa 4 mesi fa ha approvato la variante
urbanistica, si cominciò a parlare sul finire degli anni Ottanta, ma per
svariati motivi non ha mai preso quota a causa di intoppi burocratici e dei
rilievi legati all’impatto ambientale. Tutto questo fino a quando il progetto non è stato ripreso e riavviato dall’Amministrazione provinciale che mi
onoro di presiedere. Ma non solo.
“È necessario valutare adeguatamente anche il gran lavoro svolto fino
ad oggi in relazione a grandi opere viarie che erano “ferme” da tempo. Il
secondo Lotto della Tangenziale Sud, ad esempio, altra strada di importanza
strategica che, con la realizzazione del terzo Lotto, farà da congiunzione
proprio con la “ex Regionale 8”, è stato quasi ultimato tanto che la sua
consegna è prevista entro il mese di gennaio. E che dire della bretella di
collegamento con l’aeroporto “Taranto -Grottaglie” (anch’esso destinatario
delle risorse previste dai FSC) che è stata finalmente realizzata e questo
dopo che l’attuale Amministrazione Provinciale ha impresso al progetto
quell’accelerazione che in precedenza era sempre stata rinviata?
“ Dall’ambiente al sociale, dal welfare alla cultura, dallo sviluppo
economico alla transizione energetica, Taranto e la sua provincia hanno
ricevuto da Governo e Regione la giusta e meritata attenzione che un
territorio come il nostro, chiamato a sopporta re enormi sacrifici, reclamava.
Un’attenzione che, a livello regionale, andrà a supportare anche interventi
che sono stati già programmati dal governo cittadino come la realizzazione
della linea elettrica BRT, che può essere considerata, senza timore di es sere
smentiti, un’opera fra le più imponenti del Paese, un’opera, che si distingue
per la sua grandezza e innovazione e che rappresenta un passo avanti
decisivo verso un futuro più sostenibile e interconnesso. Grazie alla BRT,
finanziata con risorse del PNRR, sarà possibile rivoluzionare il concetto di
trasporto pubblico urbano che potrà diventare il fiore all’occhiello del
nostro capoluogo in vista dei Giochi del Mediterraneo. Si tratta di un’opera
che, come Amministrazione cittadina, abbiamo fortemente vo luto ed ottenuto
a suggello di un duro lavoro. Oggi possiamo affermare con orgoglio che la
BRT, la riqualificazione delle periferie urbane e degli angoli più iconici della
città, il recupero di edifici storici, la realizzazione di impianti sportivi
moderni e funzionali, le iniziative culturali sono il risultato di un impegno
collettivo che incarna la nostra visione di una Taranto rinnovata, attenta
all’ambiente, che vuole emanciparsi da logiche industriali che non le devono
più appartenere, come delineato nel nostro piano locale di transizione
Ecosistema Taranto.”
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Ci sono 84 milioni e 300mila euro per far rinascere la costa e i beni storici del capoluogo leccese: adesso c’è la certezza che i fondi sono disponibili. Adriana Poli Bortone si è presentata nella conferenza stampa tenutasi in sala giunta, a Palazzo Carafa, con le carte alla mano per raccontare tutti gli investimenti per la città. Presenti gli esponenti della maggioranza per un momento di grande speranza, dopo le scarse prospettive dovute al predissesto. Per la riqualificazione e rigenerazione della fascia costiera ci sono in campo 55 milioni (15 milioni, come abbiamo scritto sabato, per il 1º stralcio funzionale). Il progetto è quello di realizzare opere di valorizzazione del patrimonio storico culturale archeologico e delle archeologie industriali anche con riferimento alla valorizzazione e recupero delle torri costiere e degli spazi contermini, potenziamento ambientale ed ecologico, riqualificazione spazio pubblico con interventi mirati alla sperimentazione sugli adattamenti e/o mitigazione ai cambiamenti climatici, implementazione infrastrutturale per l’accessibilità parallela e trasversale alla costa con riqualificazione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e utilizzo di materiale ecocompatibile e sostenibile a tutela della permeabilità dei suoli, creazione di parcheggi ecologici e sostenibili, promozione delle attività sportive nautiche, creazione rete di impianti di videosorveglianza.
Per la valorizzazione della Lecce dell’Antica Roma ci sono 18 milioni: l’opera in questione riguarda la fruizione di Piazza Sant’Oronzo e l’ampliamento degli scavi dell’anfiteatro romano. Si scaverà su via Alvino e bisognerà pensare a un nuovo passaggio: in campo c’è il vecchio progetto di un ponte, ma saranno discusse altre soluzioni. Si sta pensando a degli scavi aperti al pubblico, con gli archeologi che spiegano, passo dopo passo, quello che si scopre è quello che sta accadendo. 25 milioni saranno destinati ai trasporti e mobilità: rinasce l’idea di un porto turistico a San Cataldo innovativo e sostenibile. Sarà completata la darsena con l’utilizzo dello spazio a mare, realizzazione delle banchine portuali, yacht club, ristorante, area servizi con centro commerciale e foresteria, sede della capitaneria di porto e strutture per un cantiere navale per aumentare diversificare la struttura portuale e aumentare la capacità dei posti barca a supporto del turismo nautico a supporto delle città culturali.
Quattro milioni e 800mila euro saranno destinate al completamento delle mura urbiche. Adesso ci sono le risorse per i lavori di recupero statico, architettonico e funzionale, compreso lo svuotamento del fossato. Il tratto superstite delle mura sarà collegato con l’Arco trionfale di Carlo V. “Dobbiamo ringraziare il vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, per quello che ha fatto per la provincia di Lecce” – spiega la prima cittadina di Lecce. Saranno riqualificate e sistemate le aree dell’ex Circolo tennis e Corte Licci. 4,5 milioni saranno destinati alla prosecuzione della messa in luce, tutela, salvaguardia, sistemazione e valorizzazione ai fini della fruizione pubblica del Parco Archeologico dell’ Antica Rudiae, che dovrà essere reso accessibile e fruibile. 17 milioni saranno dedicati agli interventi di tutela e recupero degli habitat costieri (San Cataldo; Frigole, Spiaggiabella, Torre Chianca; Torre Rinalda) e di difesa dei litorali sabbiosi dai fenomeni di erosione mediante completamento, previa verifica degli impatti dei pennelli, delle attività già realizzate con la Misura 1.3 POR 2000-2006 e rinaturalizzazione e connessione attraverso percorsi pedonali continui di aree un tempo lacustri e palustri per la difesa dal rischio idrogeologico, dall’erosione costiera, dalla perdita di biodiversità e geodiversità e per la valorizzazione del territorio. Insomma, un fiume di soldi per valorizzare una città turistica e culturale. (leccesette.it)