Di seguito il comunicato:
In quest’ultimo decennio, segnato da grandi contraddizioni, la lingua italiana sta subendo modificazioni, spesso repentine e incomprensibili, ma comunque legate alle mutate condizioni sociali e culturali del nostro Paese.
Il “politically correct”, mutuato dagli Stati Uniti, è un orientamento ideologico che sta influenzando il nostro dizionario, tanto da surrogare molti termini con altri ritenuti privi di pregiudizi razziali, etnici, religiosi, di genere o lesivi della dignità di portatori di disabilità fisiche o psichiche.
Boterico, termine utilizzato dallo scrittore e poeta Domenico Valente (utilizzato nella poesia Boterica Creatura, tratta dalla silloge poetica Equilibri Discendenti) è l’aggettivo colto e delicato con il quale si potrebbe elegantemente sostituire termini ritenuti offensivi come grasso/grassa, grosso/grossa, pingueforme.
“Boterico”, chiarisce Domenico Valente, “è un termine che richiama immediatamente al grande artista colombiano Fernando Botero (scomparso nel 2023), e alle forme dilatate delle sue opere, mai banali e sempre ricche di fascino. Come mai banali e ricche di fascino possono essere le persone grasse o corpulente, lontane dalla visione stereotipata della bellezza secondo i canoni moderni”.
Qui di seguito i versi di “Boterica creatura”, una poesia erotica e di grande carattere, che esalta la sensualità di una donna, che si mette a nudo sotto lo sguardo del suo amato:
Repentino,
sdrucciola ai tuoi piedi l’audace velo,
che libera ai miei occhi
le giunoniche forme.
Il seno burroso indugia sul ventre,
che al glabro pube nulla preclude,
ed esalta ai miei occhi l’iconica figura,
che mai tradisce la tua feconda natura.
Boterica creatura,
un sorriso materno dischiudi ai miei occhi,
ma lo sguardo lezioso,
dopo un bacio osannato,
spinge i miei sensi a bramare il tuo tondo,
tutt’ora inviolato.
Equilibri Discendenti, l’ultimo prodotto letterario dello scrittore e poeta Domenico Valente, è una silloge poetica, che nasce con l’intento di spingere il lettore alla ricerca del difficile equilibrio tra mente e corpo, tra spiritualità e materia, tra passione e avversione, strizzando l’occhio a quegli elementi della Natura, che ci capita di incrociare durante la nostra esistenza.
Appassionato, critico, intimo, audace, graffiante, riflessivo, libero da ogni convenzione, Domenico Valente in Equilibri Discendenti raccoglie oltre 70 poesie, che si alternano a disegni di sua realizzazione, quale interprete di un minimalismo efficace e diretto, spesso rappresentato dal personaggio (come quello riprodotto nella copertina del libro) da lui battezzato “mr. Query”.
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