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Non si vede ma si cura


Bari: “Il mattino ha Lory in bocca” Da oggi

+ Sabino De Nichilo, Via Dalmazia 58. Omaggio a Pino Pascali , installazione ambientale per Il mattino ha Lory in bocca (foto di Fabrizio Provinciali)

Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

Dopo tre fortunate edizioni estive, torna a Bari – in un’inedita versione invernale – “Il mattino ha Lory in bocca”, la festa dell’arte del quartiere Madonnella, ideata e curata da Francesco Paolo Del Re. Lunedì 23 dicembre, a partire dalle ore 18, l’incrocio tra via Dalmazia e via Spalato diventa il fondale di una serie di interventi artistici, installativi e performativi che vedono la partecipazione e il contributo degli artisti Natascia Abbattista, Mariantonietta Bagliato, Guido Corazziari, Daniela Corbascio, Valentina De Florio, Sabino de Nichilo, Francesco Paolo Gassi, Biagio Lieti, Ivana Pia Lorusso, Ferencz Kilian, Antonio Milano, Mario Nardulli, ‘Ndrame (Annarita Gaudiomonte), Stefania Pellegrini, Fabrizio Riccardi, Donato Trovato e della poetessa Silvana Kuhtz con Poesia in Azione. Siamo sotto casa di Loredana Savino e Matteo De Napoli, la coppia di collezionisti che dal 2022 organizza con grande entusiasmo la manifestazione, che è diventata un punto di riferimento per l’intero quartiere, coinvolgendo tutto il vicinato e gli abitanti dei palazzi alle spalle della pinacoteca.

Il programma della festa d’arte prevede la performance “Il colore del frumento” di Antonio Milano, che coinvolge due abitanti del quartiere – un adulto e un bambino – per dare voce insieme a loro alle parole dello scrittore Antoine de Saint-Exupéry che hanno ispirato l’installazione “La cura”, un progetto di arte partecipata della durata programmata di un anno, iniziato dall’artista nel mese di agosto in occasione della terza edizione della mostra “Il mattino ha Lory in bocca”.

Seduto su una poltrona-palcoscenico, il cant-attore Francesco Malizia porta in scena per strada la sua performance “Un tempo, il mondo”, in un crescendo tra recitazione e canto che si consuma nella sera barese.

L’attenzione del pubblico sarà inoltre stimolata da un’installazione sonora di Silvana Kuhtz, intitolata “La pioggia delle parole (tutto nonostante)”: una disseminazione di enunciati poetici che si lasciano portare via dal vento, perdendosi nel traffico cittadino dell’antivigilia di Natale.

‘Ndrame (Annarita Gaudiomonte) lascia il suo segno a Madonnella affidando ai muri un piccolo collage urbano dedicato all’amore e al desiderio fuori dalle norme, con il titolo “Stranizza d’amuri”.

È una sorpresa, inoltre, l’incursione performativa di Ivana Pia Lorusso, artista impegnata a portare avanti una ricerca di decostruzione e risignificazione degli stereotipi culturali e delle trappole di genere.

Durante l’intera durata della festa, gli artisti che aderiscono alla manifestazione saranno impegnati in sessioni di disegno dal vivo, che si svolgono all’aperto e in modo spontaneo: per strada, contro i muri, sulle casse di birra e sui cofani delle automobili parcheggiate. Gli artisti si sfideranno ritraendosi a vicenda e tutto il pubblico – in primis gli abitanti di Madonnella ma non solo – è invitato a partecipare e a cimentarsi nel disegno en plein air. «Ciascuno può portarsi la propria attrezzatura per disegnare o dipingere – spiega il curatore Francesco Paolo Del Re – e può così diventare protagonista di un momento di riappropriazione e di valorizzazione dello spazio urbano e dell’esperienza della convivenza, rinforzando il senso e i legami dell’essere comunità».

Cuore dell’evento è l’accensione rituale, alle ore 19, dell’installazione “La cura” di Antonio Milano, che prende la forma di un’edicola votiva che occupa il vuoto di una vecchia cassetta postale dismessa. L’opera nasce dall’incontro tra un disegno dell’artista, che raffigura un fiore di ulivo ed è stato realizzato su un tessuto di lino imbevuto di olio profumato, e la fiamma di una candela che ardendo, oltre a illuminare e a promanare profumo, attiva un lento processo di essiccazione dell’olio e di alterazione dell’inchiostro, che produce una progressiva modificazione dell’immagine. Simbolo di una cultura millenaria basata sulla coltivazione dell’ulivo e della rinascita di un’intera regione devastata dalla piaga della xylella, l’installazione è stata consacrata lo scorso 26 agosto, dando il via alla terza edizione della mostra da balconi “Il mattino ha Lory in bocca”. Da allora, ogni lunedì sera, l’edicola votiva viene venerata dagli abitanti del quartiere, che a cadenza settimanale portano un lumino e accendono una fiammella sotto il fiore disegnato.

Vero e proprio esperimento di azione collettiva e di arte partecipata, il progetto, nelle intenzioni dell’artista, è destinato a durare un anno. «Ogni lunedì alle 19 – racconta Antonio Milano – la candela viene accesa e l’edicola illuminata. Con il passare delle settimane, l’olio di cui il tessuto di lino è imbevuto evapora, facendo vivere di vita propria un disegno che muta nel tempo e creando nuove macchie o forme di colore. Evaporando l’olio, il disegno subisce una costante metamorfosi. Questo processo di modificazione avviene in maniera corretta solo se si ha cura dell’edicola e si rispetta il rito che intorno a essa si articola. L’opera viene quindi esposta e visibile al pubblico solo in determinati momenti, ovvero quelli della sua ostensione del lunedì, mentre per il resto della settimana vive nel nascondimento, in attesa che venga nuovamente svelata, con tutte le sue piccole trasformazioni, il lunedì successivo».

«Forti del bilancio più che positivo dell’esperienza delle performance artistiche proposte questa estate – conclude Francesco Paolo Del Re – per “Il mattino ha Lory in bocca – Festa d’inverno” abbiamo momentaneamente tralasciato i balconi, che per tre edizioni abbiamo usato come dispositivo di meraviglia capace di scardinare l’esperienza urbana, e abbiamo deciso di concentrarci sulla strada. Le strade che si incrociano e il crocevia sono luoghi dell’attraversamento e dell’incontro. È qui che noi vogliamo portare la nostra festa, direttamente in mezzo alla gente. Ci interessa il dialogo, lo scambio, la condivisione. Il guardarsi in faccia, il dono reciproco di parole e di esperienze. Intercettiamo il bisogno di bellezza e di condivisione dei nostri quartieri e siamo fieri e felici di portare caos e leggerezza. Siamo leggeri in modo serio e seri in modo spensierato. Ci ispiriamo al vento che porta i pollini e le novità e vogliamo far fiorire Bari, a partire da Madonnella, grazie all’impollinazione di una creatività contagiosa».

In attesa di tornare, il prossimo agosto, a esporre nuovamente l’arte sui balconi e a fare nuovamente festa come succede ormai da tre anni.


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