Di seguito alcuni comunicati diffusi dalla Regione Puglia:
Si è costituita ieri a Taranto la struttura speciale per accelerare la realizzazione del nuovo ospedale San Cataldo di Taranto prevista dalla delibera della giunta regionale pugliese, alla presenza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e del vicepresidente e assessore alla sanità Raffaele Piemontese.
“Oggi ho riunito la task force e abbiamo affidato poteri esclusivi all’ing. Moschettini che come capo dell’area tecnica ha seguito da sempre questi lavori, in modo tale da accelerare i passaggi – ha dichiarato al termine il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – Poi abbiamo condiviso un’altra riflessione, credo la più importante di tutte: se apriamo il nuovo ospedale San Cataldo e chiudiamo il Santissima Annunziata, c’è il rischio di privare la città di Taranto del suo secondo Pronto Soccorso, che invece, secondo me è assolutamente necessario. Perché pur utilizzando il personale del Santissima Annunziata, dovremo comunque assumere più mille unità per questo nuovo ospedale. E penso che il governo debba concedere l’autorizzazione a mantenere al Santissima Annunziata il pronto soccorso e i reparti necessari al suo funzionamento.
Se Bari ha quattro Pronto soccorso, credo sia normale che Taranto ne abbia almeno due. Mi pare sia assolutamente necessario. Andrò dal ministro Schillaci per lanciare questa proposta, convocherò tutti i parlamentari, i consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione a seconda dei livelli di governo, sperando di riuscire ad ottenere questa autorizzazione, per le assunzioni e anche per l’aumento del Fondo sanitario nazionale che sarà indispensabile per far funzionare nell’area di Taranto due strutture ospedaliere pubbliche, che rappresentano il minimo indispensabile anche secondo i parametri previsti dalla legge”.
All’incontro erano presenti tra gli altri anche il consigliere regionale Enzo Di Gregorio, il direttore generale Asl Taranto Vito Gregorio Colacicco, il consigliere del presidente Mattia Giorno, i componenti della struttura speciale e rappresentanti dell’impresa.
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Firmato e presentato il nuovo Addendum finalizzato al reclutamento di ulteriori 53 figure professionali presso il Dipartimento di Medicina di Precisione e Rigenerativa e Area Jonica (DiMePRe-J) dell’Università degli Studi di Bari a Taranto.
È stato infatti presentato ieri mattina presso la Banca dei Saperi di Taranto, sedi di Medicina e del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia di Uniba, il nuovo Addendum finalizzato al potenziamento dello stesso corso di laurea. Alla presentazione sono intervenuti il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il rettore dell’Università degli Studi di Bari Stefano Bronzini, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, l’assessore regionale all’istruzione Formazione e Lavoro Sebastiano Leo, l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Piemontese, il direttore della Asl Taranto Vito Gregorio Colacicco e il preside della Scuola di Medicina dell’Università di Bari Alessandro Dell’Erba.
“É una giornata per me molto importante, perché abbiamo combattuto anni per portare la facoltà di Medicina a Taranto. Questo addendum – ha dichiarato il presidente Emiliano – rappresenta il culmine di un percorso nel quale la Regione Puglia si è impegnata a finanziare, per i prossimi anni, un’importante attività di ricerca e formazione attraverso il Dipartimento di Medicina di Precisione e Rigenerativa e Area Jonica, attivo presso la sede di Taranto dell’Università di Bari. Con l’investimento di risorse straordinarie, che si sommano ai contributi precedenti, abbiamo creato una solida base per il reclutamento di ricercatori e professori universitari, un elemento chiave per il rafforzamento del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, che è già operativo nella città. Questi risultati sono tanto più rilevanti se si considera che Taranto è un territorio che ha vissuto e vive le conseguenze di un’emergenza ambientale e sanitaria di proporzioni straordinarie. La formazione di medici locali e non locali, è una priorità per la Regione, non solo per il benessere immediato della comunità, ma anche per garantire un futuro sostenibile alla salute pubblica di Taranto. Il nuovo ospedale in costruzione può diventare la nuova sede della azienda universitaria, e serviranno anche la collaborazione del governo e gli sforzi congiunti di maggioranza e minoranza. Ho stretto la mano a tutti gli studenti e le studentesse che frequentano la facoltà di medicina a Taranto. Per il 2025 – ha concluso Emiliano – auguro alla città di Taranto e a tutta la provincia di poter vivere in armonia nelle sfide bellissime che abbiamo lanciato e che dobbiamo vincere ad ogni costo”.
Parla di sinergia il rettore Bronzini: “Continua il forte impegno dell’Università di Bari Aldo Moro in favore del potenziamento del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia della sede di Taranto grazie alla stretta sinergia con la Regione Puglia per un rilancio di tutto il capoluogo jonico. UniBa ha sempre scommesso su Taranto e gli investimenti di questi anni hanno consentito di radicare sul territorio un’offerta formativa ampia e diversificata che ci auguriamo possa crescere nei prossimi anni.”
“Quando qualche anno fa all’interno di una specifica convenzione tra Comune e Università degli Studi “Aldo Moro” abbiamo espresso e in parte sostenuto finanziariamente – ha dichiarato il sindaco Melucci – l’intenzione audace di istituire un Corso di laurea in medicina a Taranto, per rafforzare la presenza accademica nella città dei due mari, per dare una prospettiva importante ai nostri giovani e anche per lanciare un modello economico intorno alla filiera biomedica e al nascente policlinico San Cataldo, in molti non ci avevano preso sul serio. Poi, grazie all’impegno personale del Presidente Michele Emiliano e di tutti gli attori istituzionali in campo, si è concretizzato un percorso virtuoso e solido. Ora siamo impegnati con l’Ateneo barese e l’ASL Taranto nella migliore architettura materiale ed immateriale intorno a quella filiera sanitaria e, come noto, sta per partire la conferenza di servizi tecnica che discuterà il trasferimento dei reparti sul finire dell’anno in corso, la rifunzionalizzazione del plesso del SS. Annunziata e finanche la predisposizione del nuovo padiglione che accoglierà il centro di ricerca e alcune delle attività legate alla clinicizzazione degli studenti di medicina, il tutto già candidato per ulteriori 30 milioni di euro ai fondi per la transizione giusta europea. E’ una giornata di orgoglio per Taranto, il lavoro di questi anni inizia a dare buoni frutti per la comunità ionica”.
Sul ruolo strategico dell’Università vertono le parole dell’assessore Leo: “L’Università è un motore imprescindibile per il progresso di qualsiasi comunità, e la Puglia ha sempre riconosciuto nella formazione e nell’innovazione i pilastri su cui costruire il proprio futuro. Taranto, in particolare, è una città che ha bisogno di azioni concrete per una trasformazione reale. L’Università di Bari, con il suo prestigio e la sua competenza, gioca un ruolo cruciale in questo processo di cambiamento. Con questo accordo, non solo rafforziamo la sua presenza sul territorio, ma orientiamo il nostro impegno in modo specifico verso il settore medico, che riveste un ruolo centrale nella nostra visione di democrazia e sviluppo sociale. Investire nella formazione di medici e professionisti della salute significa rispondere direttamente alle esigenze del nostro territorio, con particolare riguardo alle sfide sanitarie locali.”
“Questo Addendum – dichiara l’assessore Piemontese – ribadisce l’impegno della Regione Puglia nel coniugare ricerca scientifica e salute pubblica, con un’attenzione particolare alle specificità di questo territorio. Taranto, città simbolo delle sfide ambientali e sanitarie, merita risposte coraggiose e concrete, e questo investimento non è solo un potenziamento accademico: è un tassello fondamentale per costruire un sistema sanitario che affronti le patologie legate all’esposizione ambientale con strumenti innovativi e personale altamente qualificato. Poniamo, cioè, le basi per una medicina del territorio specializzata sulle necessità locali. Formare medici e ricercatori in loco significa garantire che le sfide ambientali e sanitarie del territorio trovino risposta nella competenza scientifica nata e cresciuta qui. Più in generale, rispetto alla grave carenza di medici e personale sanitario del nostro Paese, ancora una volta la Regione Puglia investe e rafforza la formazione di nuova generazione di professionisti”.
L’atto presentato questa mattina a Taranto fa seguito a un lungo e importante percorso di collaborazione tra Regione Puglia e Università di Bari che vede un investimento costante sul territorio ionico. Dopo l’attivazione della Facoltà nel 2021 e la firma negli scorsi mesi della Convenzione tra Regione Puglia e Università di Bari per l’integrazione delle attività didattiche, assistenziali e di ricerca del polo medico della città jonica, l’addendum siglato, infatti, sostiene in particolare n. 33 posti di ricercatore, n. 6 posti da professore di seconda fascia e n. 14 posti da professore di prima fascia, da assumere presso il Dipartimento di Medicina di Precisione e Rigenerativa e Area Jonica (DiMePRe-J) dell’Università degli Studi di Bari.
Si tratta di un potenziamento necessario, in particolare nel territorio di Taranto, con cui la Regione Puglia ha deciso di investire risorse pari a 53 milioni di euro con l’intento di di garantire le esigenze della didattica e di incrementare la ricerca scientifica, con particolare attenzione per la medicina ambientale e il trattamento delle malattie causate dall’esposizione ambientale e occupazionale a diversi fattori inquinanti, che influiscono in modo decisivo sulle condizioni della popolazione esposta di patologie endocrino-metaboliche, respiratorie, cardiovascolari, renali, e del sistema nervoso centrale e periferico.
“È una giornata emozionante e la data di oggi chiude un cerchio importante per l’Università e la Scuola di Medicina qui nel nostro territorio – queste le parole del direttore di Asl Taranto, Colacicco – Le nuove risorse messe a disposizione saranno utili per reclutare i professori, ottimizzare al massimo l’offerta formativa per gli studenti, la ricerca e l’attivazione delle strutture utili per la presa in carico dei pazienti. Un’opportunità importante per la sanità ionica e per il polo tarantino universitario.”
Esprime soddisfazione il professore Dell’Erba, presidente della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi Di Bari: “È con grandissima soddisfazione che accolgo la collaborazione tra le istituzioni, un lavoro sinergico che porta al potenziamento dell’offerta formativa dell’area ionica con un importante miglioramento dell’università a Taranto.”
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“Il nuovo ospedale di Maglie-Melpignano resta nella programmazione sanitaria regionale. Nei prossimi giorni sarà avviata la procedura di valutazione della documentazione trasmessa dalla Asl di Lecce. La revisione della progettazione si è resa necessaria per garantire la sostenibilità economica e la fattibilità delle opere”.
Così l’assessore regionale alla sanità Raffaele Piemontese, risponde alla nota stampa con cui l’onorevole Andrea Caroppo ha espresso dubbi sull’iter di realizzazione dell’ospedale del Sud Salento.
“Il nuovo Piano degli investimenti per l’edilizia sanitaria, approvato a fine anno, è stato dettato dalla scelta di procedere, secondo un criterio di maturità dei progetti e compatibilità con la disponibilità delle risorse, nell’interesse primario dei cittadini pugliesi”, aggiunge l’assessore. “Voglio infine evidenziare che il governo nazionale nella Legge di bilancio non ha rifinanziato l’articolo 20 della Legge 67/1988, ovvero il programma di investimenti destinati proprio all’edilizia ospedaliera.
Mi auguro che con il collega Caroppo, oggi alla Camera dei Deputati nelle file della maggioranza che sostiene il Governo nazionale, si possa fare insieme una battaglia per ottenere la dotazione di nuove risorse attraverso questo strumento fondamentale per l’edilizia sanitaria pubblica del Paese. Diversamente siamo pronti a valutare anche altre forme di finanziamento per il completamento della nostra programmazione”, conclude Piemontese.