Il dottor Martino Ancona, medico di medicina generale, stamattina è andato al lavoro come di consueto. Al momento di fare ricette nel suo studio di Martina Franca ha intuito che qualcosa non andava: non riusciva ad accedere al sistema telematico delle ricette. Così ne ha scritte alcune a mano. Poi però ha chiesto lumi su cosa stesse succedendo. La dirigente locale del servizio ha contattato la dirigenza Asl e la risposta è stata più o meno di questo tenore: ci siamo scordati di avvisarlo che da oggi è in pensione, ci scusi.
Il medico di base aveva fruito della proroga rispetto alla quiescenza, possibile fino all’età di 72 anni, proroga che sarebbe terminata quando altri professionisti più giovani avessero iniziato le loro attività. Condizioni che ora si sono realizzate ed alle quali, in linea generale, il professionista era preparato. E lo sarebbe stato anche stamattina, se solo fosse stato avvisato in tempo. In queste ore ci sono 1481 assistiti, in età fra i 6 e gli oltre 100 anni, che devono cambiare medico di famiglia e che magari, come stamani, anche nel pomeriggio andranno allo studio del dottor Ancona. Il medico assiste (assisteva, meglio) fra gli altri, una struttura di cura con 32 suore, numerosi anziani con patologie che abbisognano anche del servizio infermieristico garantito proprio da quel medico, pazienti che hanno necessità specifiche e che dall’oggi al domani si trovano in questa situazione. Per non parlare della situazione del dottore al quale, almeno una comunicazione, doveva arrivare e che, per le ricette fatte stamani, magari corre pure il paradossale rischio dell’irregolarità. Le scuse doverose sono, forse, meno del minimo.