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31 Gennaio 2025
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Il regista pugliese e la fotografa internazionale per parlare di bullismo Con studenti delle scuole superiori

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Di seguito il comunicato, corredato da foto:

Fotografa per Vogue e per Elle ItaliaPriscilla Nutshell, ama da sempre le sfide e quale sfida migliore che immortalare con una serie di foto gli incontri settimanali del regista e scrittore Giuseppe Sciarra con studenti delle scuole superiori di secondo grado per parlare di bullismo. Il tema è scottante, è molto personale. Sciarra è stato vittima di bullismo in tenera età per il suo orientamento sessuale e ne parla in un documentario interpretato da Edoardo Purgatori che si fa portavoce del dolore di quel bambino vissuto in un piccolo centro nel sud Italia negli anni 90 – e che da adulto ha cercato un riscatto nel cinema parlando della sua storia.
Ikos, la tragedia (a lieto fine) del regista pugliese è diventato un progetto per le scuole, presentato a Spazio Scena, ex luogo storico del cinema romano. Contesto in cui Sciarra, grazie all’osservatorio della legalità e sicurezza della Regione Lazio, parla della sua vicenda. Il progetto creato dal regista pugliese assieme a Rosangela Pisano e al presidente del C.N.C.M, (Coordinamento Nazionale delle Comunità di Tipo Familiare per i Minorenni) e del CNCA, (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), Gianni Fulvi, vede la partecipazione attiva dei ragazzi che dopo la visione del documentario fanno domande al regista e denunciano le loro vicende personali in un toccante flusso di coscienza.
Gli interventi di un ex bullo, il regista teatrale Enrico Maria Carraro Moda e della psicologa Michela Savino, rendono ancora più interessante questo guardarsi allo specchio, non solo dei fautori del progetto Ikos ma anche degli studenti e degli stessi insegnanti, creando in questo modo una sorta di psicoterapia collettiva per affrontare il bullismo e quello che comporta sia nelle vittime che nei carnefici.
Nutshell ci mostra questa catarsi in cui l’ex vittima di bullismo, l’ex bullo, insegnanti e studenti riflettono con intensità, stupore, paura, curiosità il dramma di adolescenti che vivono sulla loro pelle il bullismo. Tra sguardi di un’intensità pasoliniana di chi la vita la conosce troppo presto per la sua giovane età e gli imbarazzi che può creare un argomento che desta ancora molto scalpore nell’opinione pubblica, la fotografa romana da molto spazio ai ragazzi e ai loro volti così veritieri e privi di sovrastrutture concentrandosi sulle loro reazioni, sui loro momenti di attenzione ma anche di svago e distrazione per parlare con assoluta sincerità degli adulti del futuro.
Ikos da cortometraggio a progetto delle scuole, ora si fa anche reportage di una gioventù attuale che guarda a quella di ieri per affrontare i propri demoni, in cui gli adulti non si girano dall’altra parte facendo finta di non vedere ma sono pronti a mettersi a nudo per dire alla generazione alpha, come viene chiamata quella di oggi che sono stati anche loro vittime e carnefici di una tragedia assurda e che a differenza dei loro genitori sono pronti ad affrontarla.

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