Di seguito un comunicato diffuso dal politecnico di Bari:
Pillola di storia. L’Africa Orientale Tedesca è colonia dell’Impero dal 1885. Diventa Tanganica, dalla prima guerra mondiale, con il succedersi dell’Impero britannico. Repubblica indipendente dal 1961.
Il Sultanato di Zanzibar è Stato sovrano, monarchia assoluta, dal 1856 al 1890. Protettorato britannico sino al 1963, diventa Repubblica Popolare nel 1964. Nello stesso anno, Tanganica e Zanzibar danno vita ad un unico Stato federato e, dalla combinazione delle iniziali, nasce la Repubblica Unita di Tanzania (Tanganica-Zanzibar-ia). Entrambi si ispirano ad una affermazione in lingua swahili che diventa simbolo ufficiale: Hekima Ni Uhruru (La Saggezza è una Virtù).
Oggi. La Tanzania è un concentrato di risorse, di colori, di bellezze naturali. Dai parchi nazionali naturalistici più belli al mondo: Serengeti, Ngorongoro Kilimanjaro, Mikumi, sino al Lago Vittoria e un affaccio, poco sotto l’equatore, sul blu dell’Oceano indiano. Di fronte, a 40 km, un arcipelago, con le sue spiagge tropicali, esotico, affascinante, ancor più orientale, Zanzibar.
Le due capitali. Tanzania, tre volte l’Italia, una popolazione poco superiore (66 milioni circa) con una capitale formale, strategica, all’interno, Dodoma e una sostanziale, storica, dal 1891, Dar es Salaam, in arabo, “casa della pace”, la più grande città della Tanzania con oltre 5 milioni di abitanti e un tasso di crescita annua della popolazione del 4,39%, il quarto più alto dell’Africa.
Dar, più semplicemente, situata al centro della costa orientale della Tanzania, in un golfo sull’Oceano Indiano, è il principale polo economico, primo porto del paese, secondo dell’Africa orientale. L’ex capitale ospita, tuttora, la maggior parte delle funzioni amministrative e commerciali del paese, oltre a essere capoluogo della regione omonima. Il nome, in sostituzione del precedente, Mzizima, gli fu attribuito nel 1866 dal primo sultano di Zanzibar, Seyyid Majid.
L’Università. Dar es Salaam è sede dei principali istituti scolastici e universitari del paese. Qui risiede la più importante e antica università del Paese, la University of Dar es Salaam. Affiliata all’Università di Londra dal 1961, e università autonoma dal 1970. 40 mila studenti, 2000 docenti, propone un’offerta didattica completa: dal settore umanistico a quello scientifico. Da giurisprudenza a lettere; da economia ad agraria; dalle scienze sociali a quelle naturali e applicate e della comunicazione ad ingegneria. Il College di Ingegneria e Tecnologia (Facoltà), istituito nel 1973, conta diversi dipartimenti per i settori dell’ingegneria, civile, elettrica, meccanica, chimica, trasporti, geotecnica, idraulica, architettura.
L’accordo sottoscritto. Nell’ambito delle relazioni internazionali, il Politecnico di Bari e l’Università di Dar es Salaam hanno formalizzato un accordo quinquennale di collaborazione, rinnovabile. La firma degli accordi è avvenuta lo scorso 4 marzo, presso l’ufficio del rettore del Poliba. Il documento condiviso, un accordo quadro, consentirà la cooperazione scientifica e formativa tra i due atenei, attraverso la promozione di partenariati e riguarderà ricerca, sviluppo, istruzione, formazione, trasferimento tecnologico, diffusione delle conoscenze su base non commerciale.
Il Rettore. “Partiremo con lo scambio di studenti e docenti. I temi che svilupperemo insieme riguarderanno inizialmente il settore dell’ingegneria elettrica e le possibili applicazioni sulle infrastrutture del Paese, secondo priorità e risorse. Stiamo implementando il ‘Piano Mattei’ governativo per una collaborazione che prevede un dialogo alla pari con quei paesi di quel continente. Nel 2050 l’Africa avrà 2,5 miliardi di abitanti, il doppio attuale, con una enorme fascia d’età del periodo dell’alta formazione. Dobbiamo accompagnare la loro crescita oggi per domani.” – ha sottolineato il Rettore, Francesco Cupertino nel corso della cerimonia alla quale hanno preso parte in presenza i proff. Annalinda Neglia e Gianfranco Palumbo, delegati all’Internazionalizzazione, Vito Giuseppe Monopoli, coordinatore del corso di laurea triennale in ingegneria elettrica, Silvano Vergura, coordinatore del corso di laurea magistrale in ingegneria elettrica e Giuseppe Cafaro, già docente Poliba di Sistemi elettrici per l’energia e il prof. Federico Santi, visiting professor, Dipartimento di Ingegneria Elettrica di Dar es Salaam.
In collegamento online dall’Università tanzaniana ha partecipato una folta delegazione composta dai proff. Nelson M. K. Boniface, Vicecancelliere aggiunto, delegato alla ricerca che ha sottoscritto l’accordo assieme al rettore, Cupertino; Bakari M. M. Mwinyiwiwa, responsabile del College of Engineering and Technology; Augustina Clara Alexander, Direttrice responsabile dell’Internazionalizzazione, Dipartimento di Ingegneria e Risorse delle Acque; Aviti T. Mushi, Direttore Dipartimento di Ingegneria Elettrica; Santos L. Kihwele, Dipartimento di Ingegneria Elettrica.
Il protocollo prevede inoltre programmi di studio in inglese come seconda lingua; formazione continua; seminari, simposi; scambio di materiali di ricerca e didattici, pubblicazioni; assistenza tecnica; programmi per doppia laurea e di laurea congiunta. Appositi accordi attuativi consentiranno l’operatività dell’accordo quadro sottoscritti.
I docenti. Referenti operativi e di controllo agli accordi sono per parte Poliba: prof. Silvano Vergura. Per parte Università di Dar es Salaam, prof. Aviti T. Mushi.
L’iniziativa si inquadra nel progetto prioritario di internazionalizzazione del Poliba dedicato soprattutto a quelle università extraeuropee con grandi potenzialità.