Quattordici anni, tanto è durata l’operazione dei carabinieri. Una volta conclusa, ha permesso di sgominare un’organizzazione di tombaroli e del loro mandante, un trafficante con base in Svizzera. Aveva con sé circa cinquemila reperti, di enorme importanza culturale: dalle anfore alle monete, ai dipinti, ai vasi e molto altro ancora, risalenti a epoche comprese fra l’ottavo secolo avanti Cristo e il terzo secolo dopo Cristo.
I reperti torneranno nelle sedi naturali, fra queste Taranto e Canosa. Erano stati trafugati soprattutto in Puglia, Sicilia, Campania, Lazio.