Raffaele Fitto ha annunciato che per i fittiani, la quarta votazione sarà caratterizzata dalla scheda bianca. L’indicazione della dirigenza del partito è per rimanere fuori dall’aula. In Forza Italia, dunque, si è consumato lo strappo.
Per Forza Italia, se dovesse andare a finire come tutti ormai suppongono e cioè con Sergio Mattarella presidente della Repubblica, sarebbe una caporetto. Non per Mattarella ma perché Berlusconi, che non lo vuole, sarebbe costretto a ingoiarsi il terzo capo dello Stato di fila, sul quale non ha potuto decidere. E soprattutto, sarebbe la dimostrazione della sua marginalità, in questa fase politica. In seno a Forza Italia, da un bel po’di mesi lo metteva sull’avviso Raffaele Fitto. Solo che il leader salentino è rimasto inascoltato e anzi, messo a sua volta al margine, nel partito. Senonché oggi Fitto parla e, comemntando l’iniziativa della riunione degli uffici di presidenza dei gruppi parlamentari berlusconiani, dice: “ottima iniziativa solo se ne preannuncia l’azzeramento”. Gli fa eco un fittiano doc, altro pugliese. Il deputato Gianfranco Chiarelli. (foto home page) Di seguito:
Renzi ha scoperto le carte e, come nella fiaba di Andersen, all’improvviso qualcuno in Forza Italia scopre che il re è nudo. Ma con Raffaele Fitto sono mesi che lo segnalavamo: inascoltati, dileggiati, offesi.
Comunque si concluda la vicenda della elezione del Presidente della Repubblica, quanto accaduto ieri segna lo spartitraffico che divide quanti finora hanno sostenuto la scelta di fare la stampella di Renzi, e chi invoca da sempre un ritorno ad una politica che risponda alla reale vocazione dei moderati liberali, in chiave di assoluta alternativa alle sinistre. Piena condivisione con quanto dichiarato da Raffaele Fitto: ora in Forza Italia necessario un bagno di umiltà, riconoscimento degli errori e assunzione di responsabilità da parte di tutti.