Inizia la terza settimana di presidio. Centinaia di tir, anche stamani, al varco imprese del siderurgico di Taranto. Gli autotrasportatori non se ne vanno da lì, ci resteranno fin quando non ci saranno novità concrete negli emendamenti al decreto-Ilva. Ovvero: le imprese dell’autotrasporto e, in generale, dell’indotto, devono essere considerate strategiche. Questo, per salvare i crediti pregressi, che sono nell’ordine dei 150 milioni di euro ai quali vanno aggiunti altri cinquanta circa del momento attuale.
Non se ne vanno e bloccano ma non tutto: garantiscono il minimo indispensabile perché, dice un rappresentante, “per nessun motivo la colpa di questo sfacelo ricada su di noi”. Le colpe e i disastri dell’Ilva sono, e continuano a essere, altrove.