Trenta miliardi spazzati via. Centinaia di richieste di risarcimento, per trenta miliardi di euro appunto, diventate carta straccia.
Il decreto Renzi, e quello Marzano degli anni scorsi, salvano l’Ilva dal pagare per i morti di tumore. La norma in vigore, quella del colosso siderurgico in amministrazione straordinaria, ha permesso ai legali dell’azienda di chiedere l’estromissione dalla responsabilità civile dell’Ilva. E il giudice per l’udienza preliminare ha accolto questa eccezione. Inoltre, non ci sarà il pagamento neanche per Riva fire né per Riva forni elettrici, perché nell’incidente probatorio del 2012 non erano costituite.
L’applicazione della legge Marzano dà modo ai legali di tutte queste parti, di ottenere che dal processo di Taranto, in caso di condanna, non si sborsa un centesimo in tema di responsabilità civile. Eventuali ricorsi vanno all’esame del tribunale, sezione fallimentare, di Milano. In concreto: i familiari di un morto di tumore, al momento, non hanno una controparte nei confronti della quale costituirsi parte civile, se il riferimento dovesse essere ritenuto esclusivamente l’Ilva.
Di seguito, quanto pubblicato sui social network da Angelo Bonelli, consigliere comunale di Taranto e coportavoce nazionale dei Verdi:
Il tribunale di Taranto nella seduta di oggi del giudice per le udienze preliminari, ha dovuto prendere atto del decreto del governo sull’Ilva e dell’avvio della procedura di amministrazione straordinaria è ha stabilito che in virtù di questo decreto Ilva spa, Riva Fire e Riva forni elettrici non hanno responsabilità civile e pertanto sono escluse dal processo ” Ambiente Svenduto ” quali responsabili civili.
Questo significa addio ai risarcimenti per la popolazione che non vedrà alcuna giustizia perché i patrimoni e i conti correnti di quelle società potranno riposare e accrescere mentre la città di Taranto muore nei veleni. Nei prossimi giorni verranno abbattuti 64 bovini (già successo ieri, ndr.) perché contaminati dalla diossina. Dei terreni contaminati, delle morti per diossina, dell’economia distrutta non pagherà chi ha provocato l’inquinamento ma lo stato ovvero i cittadini. Quella di oggi è una notizia dramamtica peggio di una pugnalata per la popolazione ed è uno schiaffo alla democrazia , alla nostra costituzione e al principio chi inquina paga. In Italia chi inquina non solo solo non paga, ma si arricchisce. La misura è ormai colma ed è per questo che presenteremo già domani la denuncia presso il tribunale dei diritti dell’uomo a Strasburgo e non abbiamo parole per dimostrare la nostra indignazione.