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Comuni: Fassino e Decaro chiedono un incontro al governo, a rischio “i servizi di cura per infanzia e anziani non autosufficienti” Il sindaco di Torino, presidente e vicepresidente dell'Anci, temono che le lungaggini burocratiche si risolvano in tagli di risorse

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Di seguito un comunicato diffuso dall’Anci, associazione nazionale dei Comuni italiani:
I Comuni esprimono ‘’grande preoccupazione per le difficolta’ emerse nella fase attuativa degli interventi del Programma Servizi di Cura per infanzia e anziani non autosufficienti’’, e chiedono per questo ‘’un incontro urgente per valutare gli interventi da intraprendere per accelerare la fase di attuazione dei piani approvati, nonche’ individuare tutte le misure di semplificazione delle procedure che si valutino utili’’. Lo scrivono il presidente ed il delegato al Mezzogiorno dell’ANCI, Piero Fassino e Antonio Decaro, in una lettera inviata al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e al ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Il riferimento della missiva riguarda i 730 milioni di euro, assegnati al ministero dell’Interno quale Autorita’ di gestione del Programma, da destinare al potenziamento dei servizi comunali nelle quattro Regioni Convergenza, uniche risorse stanziate direttamente a favore dei Comuni.
A fronte di una prima ripartizione di risorse effettuata (190 piani per l’infanzia e 170 per servizi agli anziani non autosufficienti approvati) e di una seconda tranche rispetto alla quale sono state pubblicate le linee guida per l’accesso ai fondi, gli esponenti dell’ANCI lanciano l’allarme ‘’a causa della lentezza del laborioso iter di approvazione dei piani in corso da due anni, degli oneri e degli adempimenti previsti per la certificazione della spesa, della complessita’ degli indirizzi espressi nelle linee guida, delle difficolta’ di rispettare le modalita’ di rendicontazione senza adeguato supporto tecnico, dell’esiguita’ dell’anticipazione (5%), dei tempi stringenti in cui si e’ costretti ad operare nella gestione degli interventi’’.
Tutti fattori, sottolineano Fassino e Decaro, che ‘’fanno aumentare l’allarme circa il rischio di taglio di risorse dal Programma. Risorse – sottolineano – indispensabili per consentire ai Comuni di continuare ad erogare quei servizi minimi di welfare capaci di assicurare i diritti fondamentali di cittadinanza’’.

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