Il 21 luglio 2001, nella città vecchia di Bari, in una sparatoria morì un innocente. Michele Fazio, 16 anni, ucciso per errore in un regolamento di conti fra malavitosi. Nel corso del tempo a Michele Fazio, simbolo di una (parte di) città che vuole togliersi di torno le organizzazioni malavitose e vuole vivere all’insegna dell’onestà, sono state dedicate molte cose, molte manifestazioni, molti luoghi. L’alua magna di Agrarla all’università, per esempio. O una targa, sul lungomare.
Però quella targa è stata rotta. Frantumata, è finita in terra. Il padre di Michele, in una dichiarazione pubblicata dall’agenzia Ansa, dice: “se è un atto di vandalismo la mafia sta perdendo perché non se la può prendere con un pezzo di marmo che non può rispondere”.