Dopo il corteo dei trecento tir, oggi l’assemblea. Gli autotrasportatori hanno l’intenzione di scrivere una lettera al governo: o entro 48 ore arrivano garanzie concrete sul pagamento dei 15 milioni di crediti pregressi che vantano i trasportatori, o questi indicheranno all’Ilva la procedura per lo spegnimento degli impianti. Cioè, fra due giorni potrebbero essere chiusi completamente i rifornimenti, finora ridotti proprio al lumicino giusto per consentire un minimo di produzione al siderurgico di Taranto.
Ieri in sede di vertice a palazzo Chigi (il prossimo fra una settimana) si è avuto lo sblocco di 200 milioni di euro, è una linea di credito concessa da Intesa San Paolo. Altri 200 milioni potrebbero giungere dalla Cassa depositi e prestiti. Insomma, 15 se ne trovano, volendo.