Oggi si pagano gli stipendi. L’Ilva lo ha comunicato ai sindacati. I dipendenti diretti dello stabilimento siderurgico tarantino, dunque, vedono corrisposta la retribuzione di gennaio.
Chi non vede un centesimo, ancora, è l’indotto. Il presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, per evidenziare una volta ancora la situazione esplosiva. In particolare è veemente la protesta degli autotrasportatori: tir ancora piazzati, ormai da venticinque giorni, davanti al varco imprese del siderurgico. Domani si mette in moto e si va in corteo a Roma, per protestare. Con i tir, in pieno centro, così lì se ne accorgono, della gravità della situazione. Ancora non definite le modalità nello specifico. Giacinto Fallone, uno dei portavoce, la definisce “ultima spiaggia”.
Protesta organizzata (e vuole salire su un tir, per esserci, pure il sindaco di Taranto, Ippazio Stefàno) anche in coincidenza dell’evoluzione legislativa del decreto. In aula al Senato andrà, però, il 18 febbraio: le commissioni hanno chiesto più tempo per esaminarlo.