Leonardo Calabretto e suo figlio Giancarlo, arrestati nell’operazione “Ragnatela” dello scorso luglio per l’ipotesi di usura, sono stati nuovamente arrestati poche settimane fa. Il sequestro odierno, a carico dei titolari di un autosalone di Martina Franca (o almeno uno dei due) si riferisce al primo arresto, quello per un’ipotesi di usura a interessi annui del 470 per cento, ed è della Guardia di finanza. Di seguito il comunicato:
Militari del Comando Provinciale di Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro anticipato di beni, disposto dal Tribunale di Taranto, nei confronti di due imprenditori martinesi il 79enne C.L. e il 37enne C.G.. Sono stati sequestrati 11 fabbricati, 20 appezzamenti di terreno, 3 complessi aziendali, 55 automezzi e rapporti finanziari con saldi contabili attivi per un valore complessivo di circa 5 milioni e 200 mila euro. Per taluni beni l’attività di sequestro è stata eseguita in Emilia Romagna ed in Calabria, in collaborazione con le Fiamme Gialle di quei territori.