Quella di Ryanair è una presenza importante per gli aeroporti della Puglia. Però i finanziamenti, decine e decine di milioni di euro concessi dagli enti territoriali, nel caso specifico Aeroposti di Puglia, perché la compagnia potenziasse il suo servizio, non a tutti erano sembrati finanziamenti chiari. La Guardia di finanza ha passato la lente d’ingrandimento su uno stanziamento di trenta milioni di euro, fondi europei: per pubblicità. La cosa è stata interpretata, dall’accusa, come una truffa. Ipotesi formulata: in realtà si è trattato di un finanziamento, dai fondi per il turismo, senza passare dalla necessaria procedura della gara. La Guardia di finanza ha completato il suo lavoro andato avanti due anni, la procura della Repubblica di Bari formula le accuse di abuso d’ufficio e truffa. I fondi europei, attraverso Aeroporti di Puglia, finiscono (secondo l’accusa) a una società di Ryanair come pubblicità e poi tornano ad Aeroporti di Puglia come pagamento per i servizi aeroportuali della compagnia aerea.
Aeroporti di Puglia e Ryanair, fra l’altro, nei mesi scorsi hanno prolungato l’accordo, sulla base del contratto finito sotto inchiesta: per i prossimi cinque anni alla compagnia irlandese andranno 85 milioni di euro complessivi. Senza gara.