L’azienda e i sindacati hanno raggiunto un accordo sugli esuberi. Saranno al massimo 4074, una diminuzione di circa il dieci per cento dunque, rispetto alle previsioni dell’Ilva: 4459. L’azienda aveva fornito questi numeri, derivanti dal prossimo spegnimento dell’altoforno 5, il più grande del siderurgico di Taranto, in aggiunta all’altoforno 1 che è tuttora inattivo. Gli impianti devono essere sottoposti a interventi di adeguamento ai fini dell’autorizzazione integrata ambientale. In più, c’è la crisi del mercato dell’acciaio, a indurre a un calo della produzione, così che rispetto alle trentamila tonnellate al giorno di potenziale, si deve andare (afferma l’azienda) a 11800.