Nel processo per manipolazione del mercato in corso a Trani a carico di Standard & Poor’s, la procura ha depositato nuovi atti dai quali emergerebbe che l’Italia, dopo il declassamento del rating deciso da S&P il 19 settembre 2011, pagò a Morgan Stanley 2,5 miliardi, così come previsto da una clausola del contratto di finanziamento della banca d’affari Usa. La notizia è pubblicata dal Corriere della Sera. Morgan Stanley è tra gli azionisti di Mc Graw Hill, il colosso che controlla S&P. (ANSA)