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Taranto: Isolaverde e Paisiello, sull’orlo del baratro lavoratori e servizi Amministrazione provinciale impotente "in assenza di risposte da governo e Regione" dice il presidente

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incontro isolaverdeLa protesta, lo sciopero bianco, la consapevolezza di avere una bomba ad orologeria da disinnescare entro pochi giorni. E un’altra consapevolezza: non ci si riuscirà, quasi certamente. Isolaverde, sull’orlo del baratro i lavoratori e anche i servizi. Il presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano, ha detto che in assenza di risposte da governo e Regione non si potranno garantire i servizi, la manutenzione delle strade per esempio. Servono soldi e servono progetti, altrimenti dall’1 maggio (che è pure la festa dei lavoratori, ironia della sorte) la Provincia dovrà dismettere ciò che non sarà più di sua competenza. “E noi che fine facciamo?”, dicono i lavoratori.
I progetti sono giacenti alla Regione Puglia, tuttora non ci sono risposte.

Tamburrano ha anche detto che se non dovessero arrivare risposte dal governo entro 24-48 ore, meglio che i sindacati si rivolgano con richiesta di un tavolo permanente al prefetto. Procedura che sa tanto di licenziamenti. Nelle condizioni migliori, per Isolaverde si potrebbe arrivare ad una trentina di “accompagnamenti” alla pensione. E gli altri? In quanto al caso Paisiello, il sottosegretario all’Istruzione, Angela D’Onghia, aveva parlato di statalizzazione della scuola, che è un liceo musicale, ma non è successo nulla. Così, anche quella vicenda è destinata a diventare un fallimento.

Dal punto di vista dei lavoratori: per Isolaverde, da lunedì sciopero bianco, c’è l’idea di andare a protestare direttamente a palazzo Chigi, la situazione è nera. Vie di uscita non se ne intravedono, oggettivamente. Per il Paisiello, più o meno la stessa prospettiva. Dal punto di vista dei cittadini, quelli che (secondo una formula che sembra una frase fatta ma che è la realtà) pagano le tasse, rischiano concretamente di trovarsi senza servizi a fronte delle tasse pagate. Grazie alla riforma Delrio, alle promesse dei vari esponenti politici e istituzionali che promesse, e basta, sono rimaste. Questo è l’orlo del baratro ed è perfettamente inutile nasconderselo.


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