Ieri sera l’amministrazione comunale di Martina Franca, che è capeggiata dal sindaco come tutti sappiamo, ha inviato ai giornali una nota in cui evidenzia la chiarezza e la trasparenza nel gestire la pratica Tares. Non firmato, quel comunicato, è attribuibile dunque al capo, in prima persona. Si parla di polemica strumentale da parte di chi ha attaccato la procedura comunale. Loro non sbagliano. Sono gli altri a voler assaltare il fortino.
Stamattina: un esercente, che ha un negozio e un altro spazio, parla con il sottoscritto, spara un paio di parolacce perché nel giro di due giorni gli chiedono i soldi e li deve pagare, e poi dice se a giudizio del sottoscritto quel conto sia giusto.
E il sottoscritto, dopo aver guardato, dice: fiondati a darmi la copia di questo documento. Perché è la prova di un altro errore nella miriade della pratica Tares a Martina Franca.
Dunque: la Soget, incaricata dall’amministrazione comunale (che, ricordiamo, fa capo al sindaco: ai sensi di legge lui sovrintende al funzionamento degli uffici) di inviare ai contribuenti le comunicazioni di pagamento, a quel particolare contribuente ha inviato il conto per i due immobili in questione, rammentando che si tratta di 0,30 euro al metro quadrato da corrispondere allo Stato. Uno dei due locali è di venti metri quadrati. Dunque, bisogna fare 0,3 per 20. Togli gli zeri, è come fare 3×2. Questa è da prima elementare: 3×2=6.
Ma a Martina Franca, nella Tares targata Franco Ancona, 3×2 fa anche 5. Infatti a quel contribuente, come è riportato nel grafico, sono stati chiesti cinque euro per un locale da venti metri quadrati a 30 centesimi di euro al metro quadrato. Il contribuente ha informato il sottoscritto perché il contribuente ha paura di Equitalia, non sia mai pago un euro di meno e mi trovo l’esattore dietro la porta di casa. Gente attentissima che deve essere amministrata da chi fa cose di questo genere, 3 per 2 uguale 5. Il punto preoccupante della questione è che il calcolo svolto dalla Soget è fallibile, dunque bisogna fare la massima attenzione prima di andare a pagare. Rifatevi i calcoli, contribuenti martinesi, perché chi vi chiede di pagare ha sbagliato una delle operazioni più facili della storia, 3 per 2 e dunque può sbagliare di tutto.
Avete ancora il coraggio di parlare di chiarezza, per la Tares, al palazzo ducale di Martina Franca?
Agostino Quero