Stamattina si riunisce il consiglio di amministrazione di Isolaverde. La situazione di emergenza non fa prevedere alcuna novità positiva per la partecipata della Provincia di Taranto, di fatto destinata allo stop. Non ci sono soldi e i lavoratori, che già da mesi non percepiscono lo stipendio, hanno nel futuro la lettera di licenziamento. I dirigenti di vari servizi facenti capo all’amministrazione provinciale tarantina, del resto, hanno diffuso delle circolari con indicazioni chiare: quelli di Isolaverde, dall’1 maggio, non vanno considerati nello svolgimento dei servizi.
Tensione altissima, si tratta di 134 lavoratori a rischio (o con la certezza) di rimanere senza lavoro e la tensione è testimoniata anche dal gesto eclatante di ieri, con un lavoratore che ha minacciato di buttarsi dal tetto del palazzo della Provincia, con tre colleghi su con lui.
Il presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano, attribuisce anche alla mancata risposta da parte della Regione Puglia, l’arrivo a questa situazione. La Regione Puglia dice che la Provincia di Taranto non ha prodotto un piano industriale di tipo alternativo, per ricollocare i lavoratori.
In quanto al porto di Taranto, i sindacati hanno detto no alla proposta di Evergreen: ritorno a Taranto nel 2017, dopo il trasferimento dell’operatività a Bari dal prossimo 20 maggio. Secondo le rappresentanze dei lavoratori dello scalo tarantino, significherebbe il licenziamento immediato per i dipendenti di Taranto container terminal. La posizione dei sindacati sarà espressa nel vertice convocato in programma al ministero lunedì prossimo.