Dodici guardie carcerarie e cinque medici indagati, ipotesi di truffa. Malati, i secondini: che percepiscono lo stipendio e sono, appunto, in malattia. Però, secondo i carabinieri, fanno altro, invece del lavoro per il quale sono stipendiati. Nel resoconto del Corriere della Sera, la vicenda emblematica è quella di un pugliese, che a Ruvo di Puglia è noto come Mimmo il meccanico, l’unico della zona. Solo che lui non doveva essere lì, nell’officina di Ruvo di Puglia, a riparare un’Opel, quando si sono presentati i carabinieri in borghese, fintisi clienti, ai quali ha fatto percepire di essere molto impegnato nel lavoro. Strano, secondo gli investigatori, perché Mimmo, in realtà, doveva essere a letto, con la lombosciatalgia, visto che a causa di quella malattia, al lavoro, al carcere di Padova,quell’agente penitenziario, D., non si presenta da luglio scorso, grazie a una certificazione medica.