A Martina Franca, oggi, la seduta di consiglio comunale non si è celebrata. Una seduta il cui ordine del giorno era quasi interamente proposto dalle opposizioni. Senocnché la maggioranza, in blocco, ha abbandonato l’aula. Addio numero legale e addio seduta. Perché? In un comunicato, la maggioranza di centrosinistra spiega che le motivazioni degli oppositori erano demagogiche e propagandistiche, visto che siamo anche in campagne elettorale per le regionali.
Però: al primo punto dell’ordine del giorno c’era un argomento riguardante incarichi assegnati, relativi costi, concorsi, assunzioni, dirigenze e via discorrendo. Cioè, l’uso dei soldi pubblici. E questo argomento non è stato chiarito. Non è stato possibile chiarirlo. Male. Molto male.
Altra osservazione: a questo punto il presidente del consiglio comunale di Martina Franca deve dimettersi, visto che ha convocato una seduta con “argomentazioni propagandistiche e demagogiche che non avrebbero portato ad alcun risultato amministrativo concreto per i cittadini”. Questo, scritto dai membri della maggioranza.
Più semplicemente, e più realisticamente, quella seduta era pienamente legittima, pienamente in regola (,”non possiamo usare il Consiglio Comunale a nostro piacimento, ci sono le regole e queste vanno rispettate” è l’osservazione, sbagliata, della maggioranza) e andava celebrata. Anche perché è interesse di tutti i cittadini, per esempio, chi è stato pagato, per fare cosa, e quanto.