Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, sono entrate in vigore le norme dell’Unione europea in tema di xylella. Sono state varate dal comitato per la tutela delle piante, lo scorso 28 aprile. A parte le norme per chi opera nel Salento ci sono anche misure riguardanti gli altri Paesi: ad esempio la Francia dovrà abrogare il suo embargo o dovrà rimodulare quella decisione.
Di seguito un comunicato diffuso dalla parlamentare europea Rosa D’Amato:
Federbio, Copagri, CIA, PAN Europe e l’eurodeputata M5S Rosa D’Amato chiedono al ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, di valutare e applicare misure alternative, rispetto a quelle raccomandate dalla Commissione Ue, per fronteggiare l’emergenza Xylella in Puglia. Lo fanno attraverso un documento congiunto, che è stato presentato al Parlamento europeo a Strasburgo e che è stato inviato oggi al ministro, in cui l’eurodeputata e le associazioni chiedono, da un lato, di fermare l’uso intensivo di pesticidi e limitare le eradicazioni e i divieti di impianto, e dall’altro, di favorire l’attuazione di pratiche alternative, in particolare del biologico, e garantire adeguate risorse sia per la ricerca che per le compensazioni agli agricoltori.
“Con questo documento – dice D’Amato, che è membro della commissione parlamentare Agricoltura – chiediamo di attuare una strategia alternativa che affronti realmente il problema del disseccamento degli ulivi senza creare più danni di quelli che già gli agricoltori pugliesi si trovano ad affrontare. Le parole chiave sono biologico, ricerca, buone pratiche. Parole che, purtroppo, non abbiamo ancora riscontrato essere prioritarie nelle decisioni a livello nazionale e comunitario”.
Il documento, consegnato anche al commissario Ue alla Salute Vytenis Andriukaitis, è frutto del lavoro congiunto dell’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, di FederBio (Federazione italiana per l’agricoltura biologica e biodinamica), Copagri (Confederazione dei produttori agricoli), Cia (Confederazione italiana agricoltori) e PAN Europe (Pesticide Action Network di Bruxelles).
Nel documento, si chiede di: limitare fortemente l’uso di pesticidi , soprattutto vietando quelle sostanze che sono già state revocate e livello nazionale; privilegiare invece l’uso di sostanze attive previste dalla normativa Ue sull’agricoltura biologica e più in generale le tecniche e le pratiche proprie del biologico, salvaguardando così una produzione, come quella pugliese, che fa del marchio bio uno dei suoi punti di forza; escludere la vite dalla lista delle piante suscettibili di divieto di esportazione; rivedere l’obbligo di eradicare le piante che si trovano nel raggio di 100 metri rispetto agli ulivi infetti, privilegiando pratiche alternative come il monitoraggio e l’isolamento; rivedere il divieto di coltivare piante che possono essere ospiti del batterio, anche in questo caso privilegiando pratiche alternative e monitoraggio; garantire risorse umane e finanziarie adeguate per attuare le strategie di contenimento della Xylella, prevedendo compensazioni per il settore. Infine, ma non meno importante, assicurare fondi adeguati per la ricerca, l’analisi e i rimedi contro la Xylella e i suoi vettori.