Di seguito un comunicato diffuso dal movimento 5 stelle. A seguire un comunicato diffuso da Mario Caroli, candidato al consiglio regionale della Puglia, lista Forza Italia, in provincia di Taranto. A seguire ancora, il link per accedere al videomessaggio diffuso da Giuseppe Cervellera, candidato al consiglio regionale della Puglia, lista “La Puglia con Emiliano”:
Finora le procure d’Italia, con meritevole azione di tutela, hanno cercato di punire gli inquinatori utilizzando un articolo del codice penale (il 434 per la precisione) avente come oggetto il “crollo di costruzioni o altri disastri dolosi”, quindi reato contro la pubblica incolumità.
Non esisteva, finora, un’arma specifica in mano ai giudici per punire i reati contro l’ambiente: per venti anni ci sono stati appelli e tentativi di introdurli nel codice penale, ma tutto si è sempre concluso in un nulla di fatto.
I portavoce del M5S Maurizio Buccarella (al Senato) e Rosa D’Amato (al Parlamento Europeo) hanno illustrato le innovazioni introdotte da questo nuovo decreto, giunto in dirittura d’arrivo a partire da una iniziativa del portavoce alla Camera, nonché attivista della Terra dei Fuochi: Salvatore Micillo.
All’interno del codice penale vengono inseriti, con modalità che amplificano la portata della Direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente, i reati di inquinamento e disastro ambientale, nonché la morte o lesioni causate da inquinamento e le aggravanti previste (ad esempio, la commissione degli atti in aree protette).
Inoltre si ritrovano i nuovi reati di traffico e abbandono di materiale radioattivo, impedimento al controllo ambientale e di omessa bonifica: difatti si è ritenuto fondamentale punire chi cerca di intralciare o eludere l’attività di vigilanza degli enti di controllo e porre rimedio all’attuale difficile persecuzione di chi non ha intenzione di bonificare l’inquinamento causato.
Innovazione assoluta è rappresentata dal ravvedimento operoso: anche se il M5S si è battuto per renderlo più severo, con tale meccanismo la normativa dà il chiaro segnale che la priorità è bonificare e porre rimedio all’inquinamento causato, prevedendo quindi uno sconto della pena per l’inquinatore, in questo caso.
Altro segnale importante è l’introduzione obbligatoria della confisca dei beni e del ripristino dello stato dei luoghi in caso di condanna: sarà molto più semplice per i giudici applicare il principio di “chi inquina paga”.
Infine, il nuovo decreto tappa una falla fondamentale dei processi in materia ambientale: la prescrizione.
In Italia troppi processi sono terminati senza che il colpevole fosse stato assicurato alla giustizia perché “il reato è estinto per intervenuta prescrizione”, come quello per il petrolchimico di Porto Marghera, e questo nuovo decreto raddoppia il tempo a disposizione dei giudici per arrivare alla giusta sentenza.
Non è un decreto perfetto, anche perché frutto di un dibattimento parlamentare che ha modificato l’originale proposta del M5S, ma ciò non significa che si poteva attendere oltre per fornire alla magistratura un’arma specifica a disposizione, con la convinzione che i giudici la interpreteranno le nuove disposizioni nella maniera voluta dal legislatore.
Vigileremo l’applicazione della nuova normativa e saremo sempre pronti ad apporre le modifiche necessarie per assicurare alla giustizia chiunque offende la nostra terra: noi non molleremo mai, loro neppure!
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Nella fase finale di questa campagna elettorale, potendo dire di essermi impegnato a parlare di cose fattibili, verifico che ci sono molte promesse irrealizzabili fatte agli elettori. Una mi sconcerta particolarmente: la proposta fatta da Francesco Schittulli che, per finanziare in un modo impossibile la social card fino a mille euro, vorrebbe il reperimento dei fondi intaccando il fondo sanitario (e lui, da luminare quale tutti gli riconosciamo di essere, sa benissimo che non si può prelevare un centesimo dai livelli essenziali di assistenza), ma non solo: si riferisce a non meglio identificate agenzie ed enti da eliminare da parte della Regione.
Si parla di Aqp, Pugliapromozione e – su questo vorrei soffermarmi – Adisu. Sul bilancio regionale l’Adisu, che si occupa di borse di studio universitarie, incide per nove milioni di euro. Una goccia nel mare di soldi che andrebbero recuperati, ma altrove, non nelle borse di studio universitarie.
Di queste ore è una statistica nazionale secondo cui c’è un crollo nelle iscrizioni alle università e un crollo nel conseguimento delle lauree e l’Unione degli studenti, in campo nazionale, parla di università che sta morendo. In particolare al sud è un autentico tracollo. Siamo a un dato negativo di oltre il 40 per cento nelle iscrizioni, cosa che poi comporta l’abbassamento della media nazionale: cioè il sud è una zavorra, ancora una volta. Poter avere persone più qualificate può essere di aiuto all’intera comunità per un recupero economico e sociale. E il candidato presidente Schittulli che fa? Invece di porsi il problema di come recuperare le posizioni ormai perse, a causa dell’abbandono scolastico, Schittulli eliminerebbe la spesa per agenzie ed enti, voce nella quale è inserita anche l’agenzia che si occupa delle borse di studio universitarie. Invece l’Adisu va potenziata: la spesa per aiutare i meritevoli va, come minimo, raddoppiata.
Agenda elettorale di Mario Caroli giovedì 28 maggio: il candidato incontrerà, alle ore 20, assieme al commissario regionale On. Vitali, gli amici e i sostenitori di Statte nel comitato cittadino in via Mercadante 25 e alle ore 22 sarà presente sul palco di Piazza Vittorio Emanuele, a Massafra, per un comizio con il coordinatore cittadino Antonio Tramonte e il commissario regionale On. Vitali. Si anticipa, infine, che Mario Caroli terrà l’incontro conclusivo della sua campagna elettorale a Martina Franca, venerdì 29 maggio alle ore 22, in Piazza XX settembre.
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