Nel 2009 all’Asl di Bari venne assegnato un appalto, per attrezzature di altissima tecnologia per il reparto oncologico. Vinse la Philips. La Toshiba, concorrente eliminata dall’appalto, espose che forse c’era qualcosa che non quadrava, nell’assegnazione dell’appalto.
Si sono svolte le indagini e al termine di esse, ecco tre rinvii a giudizio: per il dirigente dell’Asl, per il rappresentante della Philips e anche, clamorosamente, per il responsabile dell’anticorruzione di quell’azienda pubblica. Secondo l’accusa la corruzione avveniva così: il rappresentante dell’impresa pagava le mazzette al dirigente Asl che aveva, nel responsabile anticorruzione, il suo complice.