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Giornata delle vittime sul lavoro: Martina Franca, commemorato l’operaio morto dieci anni fa nella fogna. Intorno, l’indifferenza I familiari, qualche cittadino, nessuno dell'amministrazione pubblica. Dei passanti si sono fermati in quattro

commemorazione marotta 1

commemorazione marotta 1Giornata della memoria per le vittime del lavoro e del dovere. Si commemorano due operai dell’Ilva di Taranto, Paolo Franco, 24 anni, di San Marzano, e Pasquale D’Ettorre, 27enne di Fragagnano, deceduti il 12 giugno 2003 perché travolti da una gru. Si commemorano loro e tutti gli altri.

A Martina Franca, la morte sul lavoro più grave, una delle più gravi in assoluto in Italia, è quella di Angelo Marotta, deceduto il 31 ottobre 2005 nella fogna. Doveva andare a sturare la condotta, altrimenti la città sarebbe stata in preda ai liquami perché i tombini traboccavano. Il pomeriggio di quel giorno di vigilia della festa, Marotta scese da un tombino e la pressione esercitata dai liquami lo tracinò nella condotta fognaria. I miasmi lo stordirono e lo uccisero. Diciassette ore dopo, alle nove del mattino dell’1 novembre, il corpo di Angelo Marotta fu ritrovato a decine di metri di distanza, nella condotta della fognatura, sette metri sotto il livello stradale.

commemorazione marotta 2In viale Stazione, davanti alla scuola media “Grassi” di Martina Franca, stamani, deposizione di una corona di fiori, per iniziativa della sezione locale del partito dei comunisti italiani. Qualche attivista del partito, il segretario sezionale Franco Massafra, i familiari di Angelo Marotta, la responsabile di un comitato di volontari, un minimo di stampa. I vigili urbani a garantire che la strada fosse chiusa, per il momento della deposizione della corona, in corrispondenza del tombino letale per Angelo Marotta. In tutto, venti persone scarse. Nella scuola il cui ingresso è distante trenta centimetri dal luogo della breve cerimonia, andirivieni di persone, genitori e figli, per vedere i quadri di fine anno. All’uscita si sono fermati in quattro, non di più.

L’amministrazione pubblica assente. Non c’era stata una comunicazione preventiva, si è detto in una telefonata intercorsa (ma sapendolo i vigili, almeno l’assessore al ramo, che fra l’altro è vicesindaco, doveva esserne al corrente, o no?). La cittadinanza assente, forse per la già citata carenza di comunicazione di quanto stesse accadendo ma avere verificato che nessuno, anche fra quelli passati nei pressi, in automobile, si fosse fermato per chiedere il perché di quel piccolo assembramento, lascia piuttosto perplessi.

tombino marottaEppure si commemorava una persona che diede la vita per far stare meglio gli altri, per non far sentire loro la puzza della fogna. E chissà da quella scuola, che è proprio lì, accanto al tombino, se qualcuno, dei professori, si sia mai sentito in dovere, in questi dieci anni, di portare la scolaresca a vedere quel tombino. Chissà, in una città che è in apprensione per le sorti di un altro lavoratore che lotta fra la vita e la morte, vittima di un incidente sul lavoro all’Ilva,quattro sere fa. Già questo avrebbe dovuto smuovere qualcosa, o qualcuno, oggi. Non è accaduto.

(cliccare sulle immagini per ingrandirle)

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