Non riporta in vita il loro congiunto ma un aiuto economico è necessario perché i familiari devono continuare a vivere. Nella disgrazia, occorre essere, anche brutalmente, realisti.
Il direttore del personale dell’Ilva, Cesare Ranieri, ha annunciato che la famiglia di Alessandro Morricella sarà aiutata economicamente e moralmente, data anche la primaria importanza dell’educazione delle due figlie. Due bambine, di 6 e 2 anni.
Naturalmente, il tipo di iniziativa che prenderanno i familiari a tutela della memoria del loro congiunto e a tutela dei loro diritti, è cosa dei prossimi giorni, o anche delle prossime ore, ma ci sono già delle inchieste aperte.
L’Ilva ha istituito due commissioni per valutare le condizioni di sicurezza nella zona della disgrazia di lunedì sera, ciò nell’ambito di un’inchiesta interna. La procura di Taranto ha aperto, a sua volta, l’inchiesta con l’iscrizione di quattro persone nel registro degli indagati. Alessandro Morricella, 35enne di Martina Franca, è morto l’altro ieri pomeriggio al policlinico di Bari, dov’era ricoverato in rianimazione, con ustioni di terzo grado sul 90 per cento del corpo: impegnato nella misurazione della temperatura della ghisa, lunedì sera fu travolto dal getto di ghisa incandescente, nell’altoforno 2 del siderurgico di Taranto.
Autopsia probabilmente domani, funerali probabilmente martedì, forse celebrati dall’arcivescovo di Taranto.
15 anni non sono molti ma neanche pochi per conoscere una persona ma Alessandro non era una persona di oro ma di platino diamantati un ragazzo rispettoso educato amico ne lavoratore padre di famiglia esemplare forse aveva un solo difetto è che quando giocavamo a calcio prendeva la palla e si scartata tutti anche l arbitro però lo volevano tutti in squadra grande campione proteggi ci dà lassù sul lavoro perché ne abbiamo bisogno ogni giorno.ciao campione