Di seguito un comunicato diffuso dall’amministrazione comunale di Ginosa:
Nei giorni scorsi il sindaco Vito De Palma ha trasmesso al Direttore Generale dell’ASL Taranto, Fabrizio Scattaglia, all’Assessore Regionale alle Politiche della Salute e Welfare, Elena Gentile e al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin una missiva ove si denuncia la situazione economico-sanitaria in cui versa il “Laboratorio di Analisi Ginosino” insistente a Ginosa e Marina di Ginosa, struttura privata accreditata dell’ASL Taranto.
“Sono ormai anni che ricevo lamentele da parte di cittadini-utenti – scrive il sindaco De Palma – per le mancate e/o parziali prestazioni erogate, in regime ambulatoriale, dalla struttura privata denominata “Laboratorio di Analisi Ginosino” insistente a Ginosa e Marina di Ginosa ed accreditata dall’ASL Taranto. Disagi che, negli ultimi tempi, sono divenuti sempre più cospicui sfociando in vere e proprie proteste e dai quali si evince che il servizio relativo alla branca di Patologia Clinica non è sufficientemente erogato facendo ovviamente registrare una vera e propria sottrazione di servizi all’intera comunità che da decenni si avvale della citata struttura.
Infatti, da un incontro interlocutorio con i titolari del “Laboratorio di Analisi Ginosino”, è emersa una situazione critica che, negli anni, è sempre aumentata a danno dei cittadini-utenti che si vedono costretti addirittura a “migrare” verso altri comuni limitrofi in quanto le liste di attesa si esauriscono già nella prima decade di ogni mese.
Tale stato di fatto, poi, ha comportato, sempre per la stessa struttura del “Laboratorio di Analisi Ginosino”, un vero e proprio collasso economico all’interno dell’azienda facendo registrare, oltre le spese di gestione, licenziamenti e ricorso alla CIG per il personale dipendente.
Dal 2006 ad oggi la struttura del “Laboratorio di Analisi Ginosino” ha subito e continua a subire una graduale riduzione dei tetti di spesa assegnata alla stessa struttura dal S.S.N. ovvero attraverso la stipula di contratti con la Asl di Taranto.
Di seguito un prospetto riepilogativo dei tetti di spesa assegnati dal 2006 ad oggi:
ANNO |
TETTO DI SPESA ANNUO |
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2006 |
€ 438.778,44 |
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2007 |
€ 373.706,88 |
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2008 |
€ 373.706,88 |
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2009 |
€ 373.706,88 |
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2010 |
€ 207.285,17 |
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2011 |
€ 241.478,71 |
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2012 |
€ 211.861,87 |
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2013 |
Provvisorio |
Definitivo |
€ 180.483,10 |
€ 177.509,35 |
I numeri, riportati in tabella, descrivono in maniera inconfutabile il decremento erogato negli anni dall’Asl TA nei confronti del citato laboratorio facendo registrare un disequilibrio tra i ricavi della produzione ed i costi del personale.
Soffermandomi, poi, al 2013 – continua De Palma – è inammissibile la ripartizione del fondo aziendale operata da parte dell’Asl Taranto attraverso la delibera del D.G. n. 1256 del 14.11.2013. Infatti, le somme destinate al “Laboratorio di Analisi Ginosino” ammontano a 177.509,35 Euro mentre nella vicina Laterza (Ta) – (7 km. di distanza da Ginosa (Ta), con un bacino di residenti/utenti ed una estensione territoriale parecchio al di sotto del Comune di Ginosa considerando inoltre l’aumento dei residenti/turisti a Marina di Ginosa (Ta) nella stagione estiva), sono stati destinati complessivamente ben 274.393,79 Euro.
Tale situazione di fatto, per l’utente, comporta la migrazione verso il Comune di Laterza (Ta) e questo è inaccettabile per il disagio a carico dei nostri cittadini/utenti e, lungi dallo scrivente, ogni pensiero, anche minimo, di discriminazione nei confronti del Comune di Laterza (Ta) e con il quale siamo uniti da ottimi rapporti di collaborazione istituzionale.
Mi chiedo:
– quali possano essere stati i criteri di analisi e le scelte di economia compiute dal Direttore Generale dell’Asl TA in merito alla delibera n. 1256 del 14.11.2013 riguardo la ripartizione del budget dell’anno 2013?
– quale principio “umano” sarebbe stato osservato nella ripartizione del fondo aziendale per le strutture sanitarie private accreditate alla sola considerazione del numero di abitanti?
– quale grado di umiliazione dovranno ancora raggiungere le titolari del “Laboratorio di Analisi Ginosino” che operano nel territorio comunale ininterrottamente da oltre 35 anni offrendo alla comunità ginosina servizi efficienti e dotati di apparecchiature tecnologicamente all’avanguardia e di eccellenza?
Sono domande e, nello stesso tempo, amare conclusioni alle quali non avevo mai immaginato di arrivare ed è per questo che scrivo alle SS.VV., ognuna per le proprie competenze, rappresentando, con i fatti, uno scenario da “terzo mondo” in cui versa la comunità ginosina per la cura della loro “salute” escludendo la tanto decantata “prevenzione”.
In mancanza di risposte – conclude nella lettera il sindaco Vito De Palma – mi adopererò, con qualsiasi mezzo e forma democratica consentita, ad avviare un percorso di informazione e sensibilizzazione a favore della comunità ginosina che rappresento, affinchè ci sia un concreto cambiamento di rotta ripristinando, da parte degli organi preposti, un giusto bilanciamento nell’assegnazione delle risorse economiche che dovranno essere ripartite equamente e non per altri fini”.
comincino a rendere pubblici i bilanci di queste strutture e poi ne parliamo
Se sono privati possono anche chiudere, come una qualsiasi azienda;
le strutture sanitarie devono essere pubbliche e devono garantire un servizio alle persone.
Essendo private devono garantirsi un profitto e che poi ci sia un servizio diventa di di importanza secondaria. Con la privatizzazione della sanità abbiamo venduto il diritto alle cure privilegio ormai di chi ha molte risorse mentre le persono bisognose rinunciano alla cure in quanto non possono permettersele. Caro sindaco per quanto sia apprezzabile la tua iniziativa non risolve il problema ma serve solo ad incrementare uno sperpero di risorse collettive se ile stesse vanno sempre più nella direzione del profitto e sempre meno verso i servizi
Buona giornata
Paolo Secchia