Di Nino Sangerardi:
“Si va innanzi la Corte Costituzionale”. E’ la decisione del Presidente Consiglio dei Ministri,Matteo Renzi (Pd), in merito alla Legge “Promozione della cultura della legalità,della memoria e dell’impegno”, approvata dal Consiglio regionale pugliese( Pd-Sel).
A giudizio dell’Avvocatura dello Stato alcune disposizioni della Legge n.12/2015 eccedono le competenze della Regione e invadono quelle statali. In particolare,sono in contrasto con gli articoli 3,97e 117 della Costituzione.
Per esempio, la Regione Puglia prevede l’assunzione nei propri ruoli, a chiamata diretta, delle vittime di terrorismo e criminalità organizzata,senza alcuna prescrizione.
Tale regola non rispetta la Legge n.407/98 che dispone,per l’assunzione di personale avente diritto al collocamento obbligatorio ,la prova di idoneità e il limite del 10 per cento del “vuoto” riscontrabile nella pianta organica dell’Ente.
I vertici del Governo nazionale sottolineano che la disciplina del rapporto di lavoro all’interno della Pubblica amministrazione,è di esclusiva competenza dello Stato.
Tra l’altro, le norme deliberate dalla maggioranza politica della Regione d’Apulia–rileva l’avocato. dello Stato Giuseppe Alberio–vìolano altresì il principio di uguaglianza,articolo n.3 della Costituzione, in quanto il personale avente le stesse caratteristiche,allocato presso altre pubbliche amministrazioni,si troverebbe di fronte a una “… diversa e deteriore posizione rispetto al fruire dei predetti permessi, con i benefici economici e previdenziali concessi dalla Regione Puglia ai suoi assunti”.
Quindi il Presidente Matteo Renzi chiede ai Giudici di dichiarare l’illegittimità costituzionale della Legge pugliese.