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Si riapre il caso di Davide Cervia, sparito 25 anni fa. L’ex sottufficiale della Marina era stato a Taranto alla fine degli anni Settanta Esperto di armi elettroniche, venne rapito vicino casa, a Velletri, nell'imminenza della prima guerra del Golfo. Due ministeri a processo per ostacolo alle indagini

Davide Cervia

Davide_CerviaA settembre del 1990, vicino casa, Davide Cervia venne rapito. A Velletri.

Davide Cervia, sanremese di nascita, era stato in marina, arruolatosi come volontario. Aveva fatto il corso di specializzazione a Taranto. Era diventato esperto di armi elettroniche. Lasciata la marina militare, aveva lavorato per la Enertecnel sud, stabilimento ad Ariccia. Non lontano da Velletri. Il 12 settembre 1990, appunto a Velletri, l’ultima volta che venne visto Davide Cervia.

Passato un quarto di secolo, c’è un’evoluzione nella vicenda giudiziaria terribilmente tortuosa, relativa alla scomparsa dell’esperto di armamento elettronico: accolta dal tribunale civile di Roma la richiesta della moglie di Cervia, Marisa Gentile, nei confronti dei ministeri della Difesa e della Giustizia. Andranno a processo, considerati negligenti.

Un caso assolutamente misterioso e inquietante, quello di Cervia, rapito pochi mesi prima della prima guerra del Golfo. Si sono susseguite le più svariate voci ma c’è una convinzione profonda da parte di chi vuole che il caso non venga archiviato: pezzi dello Stato, è ritenuto, sanno che fine abbia fatto Davide Cervia. Sospetto della famiglia, che sia stato portato in Africa settentrionale o in Medio Oriente, in zone estremamente “calde” e in cui uno specialista di armamento elettronico di assoluto valore può essere fondamentale.

Da non escludere che ne sia a conoscenza qualcuno anche a Taranto e nel tarantino: del resto (traiamo da PeaceLink) “al convento dei Cappuccini di Velletri arriva una lettera anonima da Grottaglie, in provincia di Taranto. Chi scrive dice di essere la moglie di un ex sottufficiale di Marina, ‘agganciato’ da strani e misteriosi individui che gli chiedono di fare il lavoro che sa, se vuole evitare guai. Il fatto che non sia firmata è giustificato dalla paura di essere individuati e di esporsi quindi a rischi troppo elevati. La speranza dell’anonima scrivente è che l’inchiesta vada avanti e che ‘i magistrati indaghino meglio nei servizi segreti’ per venire a capo della verità”.

Che fine ha fatto Davide Cervia? E perché è sparito, quel tecnico specializzato che, fra l’altro, aveva montato sulla nave della classe Maestrale, della nostra marina militare, un sistema top secret, nel 1980?


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