Nuovo rinvio. Stavolta è al 4 agosto. In Corte suprema indiana deve essere discusso, a Delhi, il ricorso di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre avverso l’impiego della polizia antiterrorismo (Nia) e delle procedure a ciò legate (vedi ipotesi di condanna a morte) nell’inchiesta e nel processo, cosa che si protrae ormai da 41 mesi. I due pugliesi fucilieri di marina hanno visto stabilire la fissazione al 28 aprile e poi un primo rinvio dal 7 al 14 luglio, adesso si passa al mese prossimo. Motivo dell’ulteriore rinvio, al momento, qui, non conosciuto.
L’Italia ha avviato la procedura dell’arbitrato internazionale, visto che non si sblocca nulla, nella vicenda di Girone e Latorre. Ha inoltre intenzione di chiedere che il tarantino Massimiliano Latorre possa rimanere nel nostro Paese per proseguire la convalescenza successiva all’ictus dello scorso autunno (altrimenti, fra nove giorni dovrà tornare nel Paese asiatico). E non è escluso che Salvatore Girone, proprio nell’ambito dell’arbitrato internazionale, possa essere trasferito in un Paese diverso dall’India. Ipotesi. Per ora una sola certezza: un altro rinvio, in questa storia infinita.