Nel 1989, una bimba venne data a una famiglia, l’altra a un’altra famiglia. Ma non erano le famiglie giuste. Ora, fatte le ricerche e gli esami, compreso quello del dna, una donna di Canosa di Puglia, una ventiseienne appunto, vuole un risarcimento: non venne data, dai responsabili ospedalieri, ai suoi genitori. Un errore per il quale la donna chiede un risarcimento, alla Regione Puglia, di nove milioni di euro. In Italia qualche disgraziato precedente c’è ma una richiesta così alta non ha precedenti.