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Ilva: la fiducia posta dal governo sul provvedimento dell’altoforno 2 di Taranto, “superato il limite della dignità” Il deputato pugliese Gianfranco Chiarelli: "un provvedimento che tratta questioni di giustizia sovverte completamente i princìpi stessi del nostro diritto"

On le Chiarelli

Di seguito un comunicato diffuso dal deputato Gianfranco Chiarelli:

Inserire la questione ILVA-AFO2 nel testo di conversione del decreto che riguarda questioni di giustizia, ovvero  le procedure concorsuali (il fallimento per intenderci) è un atto che supera il limite della dignità! Paradossalmente un provvedimento che tratta questioni di giustizia sovverte completamente i principi stessi del nostro diritto! Si annulla di fatto il ruolo della magistratura che deve applicare le leggi. Si  chiede ai lavoratori di affrontare rischi gravissimi, come i drammatici infortuni degli ultimi tempi dimostrano, senza che qualcuno paghi! Certamente questione tattiche, e il timore di non vedere convertito in legge l’ottavo decreto “Ilva”, hanno indotto il Governo a rimescolare le carte, utilizzando peraltro, per l’ennesima volta, lo strumento della fiducia! Un modo assolutamente arrogante di procedere, irrispettoso del Parlamento e soprattutto dei tanti cittadini e lavoratori di Taranto. Il mio scontato no alla fiducia ad un governo del nulla, dei tanti annunci e del nulla di fatto, non  rappresenta solo un dato politico riferito al ruolo di opposizione, ma nasce dalla convinzione che sulla questione Ilva sia arrivato il momento di comprendere se, e quando, il Governo intenda proporre un piano serio di interventi che garantisca, in tempi ragionevoli, la ripresa produttiva, quindi la occupazione piena, e il completamento degli adeguamenti previsti dall’ AIA. Ovvero se intenda destinare risorse vere per risolvere una crisi che si trascina ormai da tre anni. Se ho votato, obtorto collo, i primi 7 decreti, che in qualche misura tracciavano un percorso di ripresa, rivelatosi purtroppo solo virtuale, impossibile chiedere di approvare oggi un provvedimento, l’ottavo!, che non solo non contiene nulla di nuovo in termini di azioni concrete, ma addirittura pretende di avallare l’idea che la sicurezza dei lavoratori sia posta in secondo piano rispetto ad altri interessi.  Otto decreti su una singola questione non si erano mai visti; otto decreti che, in più, non hanno prodotto alcun risultato positivo. Solo nell’ultimo anno la provincia di Taranto, fanalino di coda in Puglia e non solo, ha registrato una riduzione di oltre il 3,2% della ricchezza, mentre la disoccupazione giovanile supera ormai il 54%! Questi numeri confermano che, al di là degli annunci, dei tavoli e dei commissari, nulla si è prodotto in concreto per un territorio oppresso da una crisi senza precedenti. Non si tratta quindi di discutere su ipotetici conflitti tra poteri dello Stato, quanto di chiedere al Governo di uscire dallo stallo di fatto in cui la vicenda Ilva è stata cacciata.


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